San Marino, manovra 2026: scontro nella notte sui conti pubblici, l’opposizione attacca l’articolo “omnibus”

Seduta serale e notturna ad alta tensione, quella di ieri, martedì 16 dicembre 2025, del Consiglio Grande e Generale. Mentre il Titano si avvia verso l’approvazione del Bilancio di previsione 2026-2028, l’Aula è diventata teatro di un aspro confronto tra una maggioranza che rivendica la stabilità dei conti e un’opposizione che denuncia l’assenza di visione strategica e l’uso di metodi legislativi contestati.

Foto di archivio

La difesa del Governo: “Stabilità e rigore tecnico” Al termine del dibattito generale, la linea dell’Esecutivo è stata tracciata con nettezza dal Segretario di Stato alle Finanze Marco Gatti. Respingerdo le accuse di immobilismo, Gatti ha difeso l’impostazione “tecnica” della manovra, sostenendo che “lo sviluppo di un Paese non passa dal bilancio”, ma da un contesto stabile e favorevole alle imprese. Il Governo rivendica i risultati ottenuti: un disavanzo ridotto in seconda lettura da 36 a 13 milioni e un’economia che cresce grazie a regole avanzate su settori come blockchain e finanza digitale. Anche la Democrazia Cristiana, per voce di Massimo Andrea Ugolini, ha sottolineato la coerenza del metodo, che ha evitato “norme omnibus” e spese non indispensabili, aprendo al confronto su riforme mirate per il 2026.

Il fronte delle opposizioni: “Conti fragili e clima surreale” Dagli scranni della minoranza, la lettura è diametralmente opposta. Se Luca Lazzari del PSD riconosce il valore dei rating internazionali, avverte però che i conti sono “in equilibrio ma ancora fragili”, con margini di manovra ridotti da una spesa rigida. Più dura la posizione di Libera, con Giuseppe Maria Morganti che lamenta una spesa corrente che assorbe il 95% delle risorse, soffocando le politiche di sviluppo. Ma è sul piano politico che lo scontro si è acceso. Matteo Casali (RF) ha definito il clima “surreale”, accusando la maggioranza di minimizzare le profonde divisioni emerse il giorno precedente. Sulla stessa linea Gaetano Troina (D-ML), che ha contestato la narrazione di un esecutivo compatto, denunciando l’assenza di progetti di legge sostanziali e una gestione che si limita a “sistemare i soldi” senza una visione industriale.

La battaglia sull’Articolo 1: l’accusa di “Omnibus” Il momento di massima frizione si è registrato all’apertura dell’esame dell’articolato. L’articolo 1, approvato con 30 voti a favore e 12 contrari, è diventato il bersaglio principale delle critiche. Le opposizioni hanno puntato il dito contro un testo che raccoglie quasi 40 commi tra proroghe, rinnovi di deleghe e modifiche puntuali, definendolo di fatto un “articolo omnibus” che aggira il dibattito parlamentare. “Un articolo che da solo vale metà finanziaria”, lo ha bollato Andrea Menicucci (RF), mentre Nicola Renzi ha ironizzato sulla presenza di quaranta commi in un unico blocco, parlando di “mancanza di rispetto” per il Consiglio. Tra le proposte bocciate, spiccano gli emendamenti di Domani Motus Liberi che chiedevano una riforma strutturale degli incentivi alle imprese e la creazione di un’infrastruttura cloud nazionale per la sovranità digitale.

Debito pubblico e proiezioni internazionali Il dibattito si è poi spostato sulla gestione del debito e sulle relazioni internazionali. L’Aula ha approvato l’articolo 2, che ridefinisce la partecipazione di San Marino all’aumento di capitale della BERS (Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo), optando per una quota sostenibile di 270.000 euro spalmati su cinque anni, preferita all’opzione più onerosa della Banca Mondiale. Sul fronte interno, è stato respinto un emendamento chiave di Repubblica Futura che impegnava il Governo a un piano quinquennale per ridurre lo stock del debito pubblico di almeno il 6%. Una proposta definita “a costo zero” e in linea con le raccomandazioni del Fondo Monetario Internazionale, ma che la maggioranza ha rispedito al mittente, attirandosi l’accusa di “navigare a vista”.

I lavori sono ripresi oggi alle 9.00, con un clima che resta incandescente nonostante le rassicurazioni ufficiali.

Leggi il report completo di AskaNews: 20251216 – Consiglio Grande e Generale – Report martedì 16 dicembre 2025 sera