Cronaca. Faenza, sacerdote finisce su un sito di incontri per vendetta: disposta perizia sul telefono dell’imputata

Il processo che vede coinvolta una donna di 39 anni residente a Bertinoro, accusata di stalking e sostituzione di persona, si arricchisce di un nuovo capitolo giudiziario. Al centro della vicenda c’è la pubblicazione non autorizzata di dati sensibili e profili falsi su portali di incontri a sfondo sessuale, un’azione che secondo l’accusa sarebbe stata orchestrata per colpire l’ex moglie dell’attuale compagno dell’imputata e altre persone a lei vicine.

Nella giornata di ieri, presso il Tribunale di Faenza, la giudice Antonella Guidomei ha disposto un approfondimento tecnico fondamentale per il prosieguo dell’istruttoria. È stato incaricato il consulente informatico della Procura di eseguire un’analisi dettagliata sull’iPhone della trentanovenne. Il dispositivo, posto sotto sequestro fin dalle prime fasi dell’indagine, non era mai stato ispezionato internamente poiché l’imputata non aveva fornito le credenziali di accesso. L’obiettivo è scandagliare il contenuto della memoria per verificare se vi siano tracce dei collegamenti ai siti incriminati e chiarire l’intestazione dell’utenza telefonica da cui sono partiti i messaggi.

La ricostruzione dell’accusa delinea un quadro di vendetta trasversale. La donna, difesa dall’avvocato Rossella Ceccarini, avrebbe creato account fittizi sul sito Bakekaincontri.it utilizzando fotografie e riferimenti della cinquantenne faentina ex moglie del suo partner, dei figli della coppia e persino del sacerdote che aveva celebrato il battesimo di uno dei ragazzi. Tali profili, corredati da descrizioni allusive, avrebbero attirato numerosi utenti in cerca di avventure, i quali hanno poi intasato le linee telefoniche delle vittime con richieste esplicite.

Secondo gli inquirenti, il modus operandi prevedeva un primo contatto su piattaforme come Telegram, gestito direttamente dall’imputata, per poi indirizzare gli interlocutori verso i numeri privati delle vittime su Whatsapp. Mentre la cinquantenne faentina si è costituita parte civile con l’assistenza dell’avvocato Luca De Tollis, il sacerdote coinvolto ha scelto di non entrare nel procedimento. I risultati della perizia informatica, attesi per il mese di marzo 2026, saranno decisivi per confermare o smentire l’ipotesi accusatoria di un disegno persecutorio nato da un’ossessione personale.