Ucraina, il piano americano: truppe europee e stop alla Nato in cambio di sicurezza. Mosca respinge la tregua

Si delineano i contorni della strategia occidentale per tentare di fermare il conflitto in Ucraina, ma la risposta del Cremlino raffredda immediatamente ogni ottimismo diplomatico. Mentre dagli Stati Uniti filtrano indiscrezioni su un piano che prevederebbe una presenza militare europea sul campo, la Russia ha chiuso la porta a qualsiasi ipotesi di tregua natalizia e ha ribadito l’intransigenza sulla questione territoriale.

Secondo quanto riportato dal New York Times, che cita funzionari a conoscenza dei dossier, Washington e gli alleati avrebbero messo a punto un pacchetto di garanzie di sicurezza per Kiev. I documenti, discussi e sostanzialmente concordati durante i vertici tenutisi a Berlino negli ultimi due giorni, delineano uno scenario complesso: da un lato il potenziamento significativo delle Forze Armate ucraine e un maggiore accesso all’intelligence americana, dall’altro il dispiegamento di truppe europee all’interno del Paese aggredito.

Questa architettura difensiva avrebbe però un prezzo politico pesante per l’Ucraina. Il piano sarebbe infatti concepito per convincere Kiev ad accettare la cessione di determinati territori occupati e, soprattutto, a rinunciare all’adesione formale alla Nato. L’obiettivo degli alleati è rendere queste garanzie la pietra angolare per un cessate il fuoco duraturo. Il presidente Volodymyr Zelensky ha confermato che le proposte negoziate con gli americani saranno finalizzate entro pochi giorni; successivamente spetterà agli Stati Uniti presentarle al Cremlino.

La reazione di Mosca, tuttavia, non lascia presagire aperture immediate. All’indomani del vertice tedesco, la Russia ha respinto categoricamente le richieste di una tregua per le festività e ha ribadito la propria linea rossa contro la presenza di truppe Nato o europee in Ucraina, rifiutando al contempo ogni compromesso sul controllo del Donbass. Il New York Times sottolinea come, essendo la Russia assente dai colloqui di Berlino, un accordo definitivo appaia ancora lontano.

Nel frattempo, sul fronte europeo, si gioca un’altra partita decisiva. Bruxelles sta spingendo per trovare un’intesa sull’utilizzo degli asset russi congelati, un tema che sarà al centro del summit previsto per domani, giovedì 18 dicembre. Su questo punto l’Italia mantiene una posizione di cautela, mentre proseguono le trattative tra i partner dell’Unione.