San Marino. Consiglio Grande e Generale, discussione degli articoli del Bilancio di previsione 2026-2028 – Mercoledi? 17 dicembre 2025 mattina. Report by AskaNews

La seduta mattutina riparte dalla discussione degli articoli del Bilancio di previsione 2026-2028. Resta  il muro contro muro tra i due fronti con accuse incrociate. La maggioranza accusa gli avversari di  voler “fare ostruzionismo. Faccio notare ai cittadini – dice Gian Nicola Berti (Ar) nell’unico intervento  delle forze di governo della mattinata insieme a quello di Iro Belluzzi – che abbiamo dato la massima  disponibilità per confrontarci su provvedimenti normativi, ma non ci si può confrontare su 100-150  argomenti simultaneamente in piena notte senza possibilità di approfondire i temi”. 

Dall’opposizione è stata lamentata la linea di chiusura di maggioranza e governo, e di mancanza di confronto politico nel merito delle proposte.

Giovanni Maria Zonzini (Rete) ha denunciato un “cinico  silenzio” e un “mutismo selettivo” di fronte ai problemi concreti di famiglie e imprese.

Enrico  Carattoni (Rf) ha parlato di un’aula “svuotata del suo ruolo”, dove “non c’è neanche la dignità di dire  discutiamone o trasformiamo l’emendamento in un ordine del giorno”.

Antonella Mularoni e Carlotta  Andruccioli hanno contestato la narrazione della maggioranza sui lavori notturni e sul presunto  ostruzionismo, sostenendo che l’opposizione abbia esercitato legittimamente i propri diritti  parlamentari e denunciando l’assenza dei Segretari competenti durante il dibattito.  

Nel merito delle proposte, l’aula ha discusso 8 emendamenti dell’opposizione, tutti bocciati. Nel primo  “Osservatorio tassi e limite allo spread” RF propone di pubblicare sul sito del Dipartimento Finanze  i tassi medi praticati dalle banche e di dare mandato a Banca Centrale di fissare un limite allo spread  tra tassi attivi e passivi. Antonella Mularoni parla di “strumento utile” e di tutela della clientela; Enrico  Carattoni insiste su giovani e famiglie, con il credito “più caro” a San Marino; Matteo Casali chiede  “un atto di chiarezza” per evitare paradossi sui prestiti “agevolati”. A favore anche Rete e D-ML che puntano sul tema della trasparenza. Dalla maggioranza Gian Nicola Berti dichiara: “L’osservatorio  esiste già, è Banca Centrale.”  

Bocciato con 31 no l’emendamento “Credito d’imposta per aumenti salariali”, in cui RF propone un  credito d’imposta per le imprese che redistribuiscono utili o riconoscono aumenti tramite  contrattazione aziendale di secondo livello, con un vincolo: il credito non può superare il maggior  gettito fiscale generato dagli aumenti. Casali lo definisce “a costo zero” e orientato a salari più alti;  Carattoni lega la misura al crollo del potere d’acquisto e cita l’aumento delle famiglie in difficoltà,  citando i recenti dati della Caritas Diocesana.

Giovanni Maria Zonzini (Rete) parla di “tema cruciale”,  ma avverte sui rischi se “non calibrata”.  

Respinto con 28 voti e contrari e 8 a favore anche l’emendamento di Rete “Incentivi Smac su beni di  prima necessità” in cui si propone un meccanismo anti-caro spesa: sconto IGR ai negozi alimentari  che, su beni di prima necessità, aumentano “a proprie spese” la ricarica SMAC del 2% in più, con  disponibilità a rivedere percentuali e sconto. Zonzini lo presenta come “piccolo calmiere” con costo  contenuto; Carattoni lo definisce “intelligente” perché sostiene consumatori e mercato interno;  Andruccioli e Troina lo giudicano “di buon senso” in una fase di difficoltà delle famiglie. Zonzini  denuncia il “cinico silenzio” della maggioranza. 

L’emendamento successivo è di RF e si titola “Pacchetto PMI e imprese online”. In sintesi chiede un  intervento a favore di giovani imprenditori, lavoratori autonomi e microimprese:  riduzione/agevolazione dei costi iniziali come contributi, tassa di licenza, e oneri, oltre a misure specifiche per attività online, con ampia delega regolativa al Congresso di Stato tramite decreto. Carattoni descrive l’avvio d’impresa attualmente troppo oneroso, con spese di “4-6 mila euro”;  Zonzini richiama il “nanismo” del tessuto produttivo e la necessità di competitività in vista dell’UE;  Mularoni lancia l’allarme su giovani che aprono in Italia “perché più conveniente”. “È sbagliato  continuare a puntare sull’allargamento della pubblica amministrazione e vedere solo la grande impresa  come trainante. – ha aggiunto Mirko Dolcini di D-ML – Non si può far finta di niente per la PMI: non  navigano nell’oro, anzi, a volte i titolari guadagnano meno dei propri dipendenti e pur di non licenziare  tolgono il pane dalle proprie tasche”. 

Sul capitolo “investimenti e crescita”, Rf propone detassazioni sugli investimenti produttivi,  maggiorazione del 30% sui beni strumentali e credito d’imposta fino al 40% sui costi di formazione,  con uno stanziamento complessivo indicato in 3 milioni.

Zonzini sintetizza la filosofia: “È meglio  tassare gli utili e detassare gli investimenti”, perché sono la precondizione della crescita. Casali  richiama eccellenze industriali e la cancellazione di precedenti detassazioni sulla formazione.

Nel  finale, Carattoni alza i toni accusando il governo di non avere “nessuna idea per lo sviluppo” e  denunciando un modello che preferirebbe “prendere un investitore esterno” invece di “depotenziare  gli investimenti interni”. L’emendamento è respinto con 8 voti favorevoli e 29 contrari. Respinto senza  interventi anche l’emendamento Rete sul “contratto di rete tra imprese”. 

Stessa sorte anche ai “finanziamenti convenzionati” di RF, che intende recuperare una norma del  2018, abrogata successivamente, per deroghe mirate alle agevolazioni, con business plan e passaggio  consiliare.

Carattoni ha parlato di “damnatio memoriae” e di norma “sensata” cancellata “solo  perché” figlia del governo Adesso.Sm e del Segretario Zafferani.

Troina ha riconosciuto che la  proposta “merita attenzione” e Nicola Renzi (Rf) ha rivendicato la trasparenza delle convenzioni  “alla luce del sole”.  

Infine RF ha proposto l’emendamento “Incentivi alla formazione”, con risorse quantificate in 300  mila euro per valorizzare competenze richieste e formazione continua, anche per gli over 50.

Casali  ha parlato di capitale umano e ha criticato la cancellazione delle agevolazioni con la riforma IGR. 

Emanuele Santi (Rete) ha accusato la maggioranza di non prepararsi all’accordo di associazione. 

Pelliccioni ha detto che l’emendamento “incontra le necessità del paese” nel percorso europeo. 

Dalla maggioranza, Iro Belluzzi (Libera) ha ridimensionato il tema: “Non è che senza un  emendamento sulla formazione le imprese diventano meno competitive”.

Dolcini (D-ML) ha  replicato: “Questo non è vero soprattutto nella formazione”, criticando le risorse previste come  insufficienti. Anche questo emendamento è stato respinto con 8 voti favorevoli e 21 contrari. 

Di seguito una sintesi dei lavori 

20251217 – Consiglio Grande e Generale – Report mercoledi? 17 dicembre 2025 mattina