Cronaca, Trento. Formaggio contaminato: a giudizio il gestore di Malga Nuova per gravissime lesioni ad una bambina

Il prossimo 30 marzo 2026 segnerà l’apertura di un processo molto atteso presso il tribunale di Trento, che vede come protagonista Igor Rizzardi, il trentunenne titolare dell’azienda agricola San Romedio. L’uomo, che gestisce la Malga Nuova in località Zuoi nel Comune di Predaia, è stato recentemente citato in giudizio dalla sostituta procuratrice Maria Colpani con l’accusa di lesioni colpose gravissime. La vicenda affonda le radici nell’estate del 2023, quando la somministrazione di un prodotto caseario avrebbe innescato una tragica sequenza di eventi clinici per una piccola ospite della struttura.

Secondo quanto ricostruito dall’accusa, il 25 giugno 2023 Rizzardi avrebbe servito un pezzo di formaggio a una bambina di soli due anni. Quell’alimento, rivelatosi avariato, avrebbe causato alla minore la sindrome di Seu, una patologia estremamente aggressiva che ha portato a conseguenze neurologiche permanenti. Oggi la piccola convive con una grave e probabilmente insanabile difficoltà nel linguaggio, esito dei danni riportati a causa dell’ingestione del cibo contaminato. Il decorso della malattia era stato fulminante: dai primi disturbi intestinali manifestatisi a fine giugno, si era giunti a metà luglio 2023 al ricovero in terapia intensiva pediatrica a Padova, dove i medici furono costretti a intubare la bambina per il rapido peggioramento delle funzioni renali e neurologiche. A oltre due anni di distanza dall’accaduto, la giovane vittima non è ancora guarita e prosegue un impegnativo percorso di cure riabilitative.

Il quadro probatorio delineato dalla Procura si basa su una serie di contestazioni molto dettagliate relative alla gestione del caseificio. Al titolare vengono mosse ben tredici irregolarità che spaziano dalla scarsa igiene dei locali e degli indumenti da lavoro fino alla gestione dei controlli sanitari. Tra i punti più critici sollevati dal pm Maria Colpani figurano la mancanza di recinzioni adeguate a protezione della sorgente d’acqua, una carenza che avrebbe favorito la contaminazione batterica a causa della presenza di bovini e feci nelle vicinanze. Inoltre, agli atti risulta che il 31 maggio 2023 Rizzardi avrebbe ignorato l’esito non conforme di un’analisi sul latte crudo, che evidenziava già allora una carica batterica sospetta.

Sul fronte della difesa, l’avvocato Andrea de Bartolini descrive il suo assistito come un uomo profondamente segnato dall’accaduto. Il legale riferisce che il trentunenne è molto addolorato per la sorte della piccola e intende esprimere la massima vicinanza alla famiglia colpita. Nonostante il peso delle accuse, Rizzardi sostiene di non sapersi spiegare come sia potuto accadere un evento di tale gravità, ma attende ora il dibattimento in aula per poter fornire la propria versione e difendersi dalle pesanti contestazioni. Resta ancora da chiarire se la famiglia della bambina deciderà di costituirsi parte civile nel processo che inizierà tra pochi mesi, un passaggio fondamentale per definire l’intero assetto giudiziario di questa drammatica vicenda.