Caso Banca di San Marino. La cortina di fumo si sta rompendo: nomi, politica e il dovere di dire la verità … di Emilio Della Balda

Di fronte allo scandalo clamoroso che ha coinvolto la Banca di San Marino procurando danni ingenti alla stessa banca, al sistema bancario sammarinese e alla reputazione della nostra Repubblica, il partitone cerca di imporre il silenzio.

Ma, finalmente, in Consiglio si levano le prime libere voci di protesta, si fanno i primi nomi e i primi collegamenti amicali e parentali nel tentativo di abbattere la cortina di fumo alzata dalla DC.
Si vuole far credere ai cittadini che l’affare ( malaffare) è nelle mani della Magistratura e quindi non si può aprire un dibattito e tantomeno una indagine amministrativa. Si pretende che tutto sia coperto da un assurdo segreto istruttorio, attraverso una interpretazione di comodo di una legge.
Ma in nessun paese del mondo si negano i nominativi di arrestati e le motivazioni di reato.
La democrazia impone legalità e trasparenza, per cui il Consiglio ha diritto ad una informazione completa, ma anche il dovere di cercarla. I cittadini non si accontentano delle chiacchiere, ma vogliono i fatti, vogliono sapere come stanno le cose, vogliono i nomi coinvolti nella svendita, vogliono conoscere la catena affaristica e anche il livello di coinvolgimento della politica. La stampa deve essere informata, non minacciata.
Non si può prescindere dal ruolo giocato da alcuni governanti, dai rapporti familiari, dalle incompatibilità di funzione, dalle posizioni assunte nel CCR, dai tempi dell’azione repressiva, dalle appartenenze di partito.
Per non infangare tutta la politica, generalizzando il discredito del ” sono tutti uguali” che sta già circolando, per non entrare tutti insieme in un grande buco nero, il Consiglio deve aprire una indagine amministrativa parallela a quella giudiziaria e rendere di dominio pubblico i risultati al più presto.
Gli onesti non possono mancare a questo fondamentale appuntamento.
C’è ormai troppa polvere sotto i tappeti!

Emilio Della Balda