Cronaca. Garlasco, omicidio Chiara Poggi. Colpo di scena in tribunale: Alberto Stasi presente all’udienza sul Dna

Riflettori puntati nuovamente sul Tribunale di Pavia per quello che rappresenta l’ultimo atto dell’incidente probatorio legato al delitto di Garlasco. La mattinata di oggi, giovedì 18 dicembre, ha riservato una sorpresa nell’aula dove si discute delle nuove evidenze scientifiche sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007: tra i presenti è apparso anche Alberto Stasi.

Il 42enne, che sta scontando la condanna definitiva per la morte della fidanzata, è arrivato accompagnato dai suoi legali. La sua presenza, non annunciata, ha catalizzato l’attenzione dei numerosi cronisti e delle troupe televisive assiepati all’esterno del palazzo di giustizia. Stasi non ha rilasciato dichiarazioni dirette; il suo collegio difensivo ha spiegato che la scelta di partecipare fisicamente all’udienza nasce dalla volontà di manifestare rispetto verso l’autorità giudiziaria e di seguire con interesse l’evolversi della vicenda, confermando che l’uomo manterrà il silenzio anche al termine dei lavori.

Il cuore del confronto odierno è di natura strettamente tecnica e riguarda le tracce di Dna maschile isolate sotto le unghie di due dita della vittima. Secondo la consulenza della Procura e la perizia del Gip Denise Albani, tale materiale genetico presenterebbe una compatibilità definita moderatamente forte in un caso, e moderata nell’altro, con il profilo di Andrea Sempio o con i membri della linea paterna della sua famiglia. Tuttavia, il linguaggio della scienza impone cautela: la perizia sottolinea l’impossibilità di stabilire con rigore se quelle tracce fossero posizionate sopra o sotto le unghie, né se siano frutto di un trasferimento diretto o mediato da oggetti. Di conseguenza, non è possibile affermare con certezza se la vittima si sia difesa dal suo aggressore basandosi solo su questo elemento.

Lo scontro tra le parti in causa è acceso. La difesa di Sempio, rappresentata dagli avvocati Angela Taccia e Liborio Calatiotti, contesta la validità scientifica dell’analisi genetica, ritenendola inaffidabile poiché basata su dati documentali del 2014 considerati non consolidati. Una lettura opposta arriva dai legali di Stasi, Giada Boccellari e Antonio Derensiis, per i quali le conclusioni del perito confermano la bontà delle indagini difensive che hanno portato alla riapertura del caso. Più scettica la posizione dei consulenti della famiglia Poggi, secondo cui una perizia fondata su dati incerti non aggiungerebbe nulla di sostanziale al quadro probatorio esistente.

Nel corso dell’udienza potrebbero emergere questioni procedurali riguardanti altri elementi, come la cosiddetta traccia 33 rinvenuta su un muro, sebbene le richieste di acquisizione avanzate dai legali dei Poggi siano state finora respinte dalla Procura. Lo scenario futuro, qualora l’accusa decidesse di procedere con una richiesta di rinvio a giudizio, vedrebbe al centro del dibattito anche gli alibi di Sempio, in particolare le telefonate fatte al fratello di Chiara e uno scontrino di parcheggio che l’indagato ha sempre indicato come prova della sua presenza a Vigevano nell’orario del delitto, ma sulla cui attribuzione l’accusa nutre dubbi.