Cronaca. San Marino, lupi vicino alle case: predazione in pieno giorno e segnalazioni vicino alle scuole

Un’incursione in pieno giorno, il “tam tam” immediato sui social network e il timore che la fauna selvatica si stia spingendo sempre più a ridosso delle zone residenziali. È quanto emerge da una serie di segnalazioni apparse ieri sulla rete, che hanno riacceso il dibattito sulla presenza dei lupi – o presunti tali – in Repubblica. L’episodio scatenante riguarda la predazione di due galline avvenuta nella mattinata di ieri, mercoledì 17 dicembre, intorno alle 10: un orario insolito che ha destato particolare preoccupazione tra i residenti.

L’allarme è scattato su un popolare gruppo Facebook locale, dove i cittadini si sono confrontati sull’accaduto. Se da una parte c’è chi invita a non cedere all’allarmismo, sottolineando come faine o altri predatori possano causare danni ben peggiori se i ricoveri degli animali non sono adeguatamente protetti, dall’altra le testimonianze si fanno più circostanziate e geograficamente vicine ai luoghi sensibili della vita quotidiana.

Stando a quanto riportato da diversi utenti, gli avvistamenti non si limiterebbero alle zone boschive isolate. Le segnalazioni puntano il dito sulla zona di Brandolino, a ridosso degli istituti scolastici, e nell’area della nuova rotonda delle piscine di Borgo Maggiore. “Sono stati visti anche più in su, vicino alle scuole”, riferisce un residente, confermando come il perimetro di azione degli animali selvatici sembri essersi ristretto attorno al tessuto urbano.

Il dibattito online, specchio fedele degli umori della cittadinanza, oscilla tra l’ironia amara di chi suggerisce provocatoriamente di “tenere le galline in casa” e la richiesta di interventi più decisi. Non mancano le voci che richiamano alla responsabilità dei proprietari di animali da cortile: “La soluzione è semplice, basta recintare meglio, inutile fomentare panico”, si legge in uno dei commenti più pragmatici. Tuttavia, resta il nodo delle denunce ufficiali. Come sottolineato da un altro partecipante alla discussione, il rischio è che il fenomeno rimanga sommerso: “Hanno predato o ci hanno solo provato? Serve fare un censimento di queste cose. Se nessuno denuncia agli organi competenti, statisticamente è come se l’episodio non fosse mai accaduto”.

Al di là delle battute su “schioppi” e dissuasori improvvisati, la questione solleva un tema di gestione del territorio e di sicurezza pubblica che va oltre il singolo pollaio violato. La presenza di predatori in orari diurni e in aree densamente frequentate come quelle scolastiche o sportive impone una riflessione sulle dinamiche di convivenza tra uomo e fauna selvatica, richiamando l’attenzione delle autorità preposte al controllo e al monitoraggio faunistico.