San Marino, manovra finanziaria al centro dei lavori del Consiglio Grande e Generale: intesa nella notte su famiglie e centri estivi, l’Aula sblocca il Bilancio 2026

Dopo il braccio di ferro delle ultime quarantotto ore, sul Titano arriva il disgelo. Nella tarda serata di ieri il Consiglio Grande e Generale ha trovato la quadra sul Bilancio di previsione 2026, trasformando quello che rischiava di essere un “muro contro muro” in un percorso condiviso. Maggioranza e opposizione hanno siglato un accordo politico che ha permesso di snellire i lavori in vista del voto finale atteso per la mattinata di oggi, venerdì 19 dicembre, sbloccando risorse fondamentali per famiglie, giovani coppie e trasparenza del lavoro.

In base a quanto emerso dai lavori parlamentari, la svolta si è concretizzata con il ritiro da parte delle minoranze di gran parte dei 151 emendamenti presentati, a fronte dell’accoglimento di alcune proposte ritenute qualificanti. Un compromesso che Nicola Renzi di Repubblica Futura ha sintetizzato con efficacia durante la seduta notturna: “La battaglia è stata nostra, ma il risultato è condiviso”. L’intesa ha permesso di superare l’ostruzionismo tecnico per concentrarsi su misure dal forte impatto sociale.

Tra le novità più rilevanti approvate dall’Aula spicca il pacchetto dedicato alla famiglia. Via libera all’unanimità al dimezzamento delle rette dei centri estivi pubblici per il triennio 2026-2029 e all’estensione del servizio fino alla settimana precedente l’inizio della scuola. Una misura richiesta a gran voce per supportare i genitori lavoratori e colmare il vuoto assistenziale di fine estate. “Un passo piccolo ma significativo per contrastare la denatalità”, ha commentato Maria Katia Savoretti (RF), trovando sponda nella maggioranza che ha riconosciuto l’urgenza dell’intervento.

Sul fronte del potere d’acquisto, passa la proposta di Rete per l’adeguamento automatico degli assegni familiari all’inflazione a partire dal 2026. “Un segnale importante per i lavoratori dipendenti colpiti dal carovita”, ha sottolineato Emanuele Santi, evidenziando come l’assegno fosse fermo da troppo tempo. Sempre in tema di lavoro e diritti, viene introdotto un meccanismo di trasparenza inedito: dal prossimo ottobre, l’ISS dovrà comunicare ai dipendenti i mancati versamenti contributivi da parte delle aziende se protratti per tre mesi. Un sistema di “alert” pensato per evitare che i lavoratori scoprano i buchi contributivi quando ormai è troppo tardi.

L’accordo ha toccato anche il tema sensibile della casa, con misure spinte da Domani-Motus Liberi. Fabio Righi ha incassato l’ok all’esenzione dall’imposta di registro per i contratti di locazione stipulati da giovani coppie under 40 e l’estensione dei benefici “prima casa” ai genitori separati che devono ricostituire un nucleo abitativo. “Interventi correttivi di una stortura normativa”, li ha definiti Righi, necessari in un mercato immobiliare sempre più complesso.

Non sono mancati investimenti mirati sulla sicurezza e sulla cultura: stanziati 50.000 euro per l’accesso delle forze di polizia a banche dati investigative internazionali e aumentati i fondi per la ricerca universitaria post-laurea, nel tentativo di trattenere i talenti sul territorio.

L’unica vera nota dolente della lunga maratona notturna, terminata all’una, riguarda i conti della sanità. L’approvazione del bilancio dell’ISS ha sollevato forti perplessità tra le file dell’opposizione per l’esplosione della spesa prevista, che potrebbe richiedere 105 milioni di euro nel 2026, quasi 20 in più rispetto al recente passato. “Il bilancio dell’ISS è andato fuori controllo”, ha attaccato Santi, mentre Renzi ha parlato di un settore che necessita di una riorganizzazione profonda e non di semplici iniezioni di liquidità.

Nonostante le frizioni sulla sanità, il clima in Aula è mutato radicalmente rispetto alle sedute precedenti. Con l’approvazione degli articoli dal 5 al 17 e il ritiro degli emendamenti ostruzionistici, la strada per la legge di Bilancio è ora in discesa. La seduta riprende questa mattina alle 9.00 per le dichiarazioni di voto finali e il via libera definitivo a una manovra che, seppur tecnica, porterà in dote ai sammarinesi aiuti concreti per la vita quotidiana.