Un’operazione congiunta tra i militari del Nucleo Carabinieri CITES di Bologna e i medici veterinari dell’Azienda USL ha portato al sequestro di sette cuccioli di Maltipoo a Casalecchio di Reno. I piccoli animali, nati dall’incrocio tra barboncini e maltesi, venivano venduti illegalmente attraverso annunci online. L’intervento, avvenuto ieri, giovedì 18 dicembre, ha permesso di accertare che i cani venivano spacciati per nati in Italia, mentre in realtà provenivano dall’Europa dell’Est senza alcuna documentazione legale o sanitaria.
Gli accertamenti hanno evidenziato la totale assenza dei documenti necessari per l’introduzione dei cuccioli nel territorio nazionale da paesi terzi, violando apertamente i regolamenti dell’Unione Europea. A causa di queste irregolarità, oltre alle sanzioni amministrative a carico dei responsabili, le autorità hanno disposto un blocco sanitario immediato. Tale misura si è resa necessaria per scongiurare il rischio di diffusione di malattie infettive, dato che il traffico illegale di animali rappresenta una minaccia non solo per la salute dei cuccioli, spesso sottoposti a viaggi estenuanti, ma anche per la sanità pubblica.
Attualmente i sette cuccioli sono stati trasferiti in una struttura autorizzata per ricevere le cure veterinarie del caso. Una volta completato l’iter burocratico della confisca definitiva, gli animali saranno affidati a famiglie selezionate che possano garantire loro un ambiente sicuro e rispettoso del loro benessere.
In vista delle festività natalizie, le forze dell’ordine invitano alla massima prudenza negli acquisti online. Per evitare truffe e non alimentare il commercio illecito, è fondamentale ricordare che la legge italiana vieta la vendita di cani e gatti privi di microchip o non registrati all’anagrafe, così come la cessione di cuccioli con meno di 60 giorni di vita. Per gli animali provenienti dall’estero, l’età minima sale a tre mesi e 21 giorni, ed è obbligatorio il possesso del passaporto sanitario e della vaccinazione antirabbica. Il consiglio principale resta quello di diffidare dai prezzi troppo bassi e di richiedere sempre un certificato di buona salute rilasciato da un veterinario.













