Riccione, memoria: il Playhall diventa “Massimo Pironi”, l’omaggio della città tra sport e solidarietà

Una folla commossa, lo spettacolo di trecento atleti e il ricordo indelebile di un uomo che ha speso la vita per la sua comunità, prima come amministratore e poi come volontario. Riccione ha celebrato ieri, domenica 21 dicembre 2025, l’intitolazione ufficiale del Playhall a Massimo Pironi, l’ex sindaco scomparso il 7 ottobre 2022 nel tragico incidente stradale che costò la vita anche all’educatrice Romina Bannini e ai cinque ragazzi del Centro 21.

Come riportato in una nota diffusa dall’amministrazione comunale, l’evento ha trasformato l’impianto di viale Carpi in un teatro di emozioni, unendo lo sport alla solidarietà. La decisione di legare il nome di Pironi al palazzetto nasce da una spinta popolare: una petizione firmata da 511 cittadini e sostenuta dalle principali realtà associative del territorio, tra cui Riccione Podismo, Pattinaggio Riccione, Volley Riccione, Riccione 1926, Centro Kiai e la Polisportiva. Un gesto per riconoscere il ruolo cruciale che Pironi ha avuto nel forgiare la cultura sportiva della Perla Verde.

La cerimonia è stata preceduta da un vibrante show natalizio curato dal Pattinaggio Riccione: oltre 300 ragazzi si sono esibiti in pista, affiancati dagli ospiti d’eccezione Andrea Rossi e Giada D’Auria. Un momento di festa che ha avuto anche un risvolto concreto: l’intero incasso della giornata è stato devoluto alla Onlus Cuore 21, l’associazione per la quale l’ex primo cittadino si spendeva quotidianamente negli ultimi anni della sua vita.

All’evento hanno partecipato le massime autorità civili e religiose, tra cui il vescovo di Rimini Nicolò Anselmi, l’assessora regionale al Turismo Roberta Frisoni e il presidente della Provincia Jamil Sadegholvaad, accolti dalla sindaca Daniela Angelini.

“Scegliere un luogo di sport non è stato un caso. Massimo credeva fermamente che lo sport fosse lo strumento più potente di inclusione sociale”, ha sottolineato la sindaca Angelini nel suo intervento. “Per lui, un palazzetto non era solo cemento e parquet, ma un laboratorio di cittadinanza dove ogni ragazzo, indipendentemente dalle proprie abilità, potesse sentirsi protagonista. Ricordiamo Massimo come il sindaco del fare, ma lo ricordiamo soprattutto come l’uomo che, una volta smessa la fascia tricolore, non ha fatto un passo indietro, ma ha fatto un passo accanto a chi aveva più bisogno”.

Con questa intitolazione, Riccione consegna alle future generazioni non solo un nome su una targa, ma un’eredità fatta di passione civile e attenzione verso i più fragili, proprio in quel luogo dove lo sport diventa scuola di vita.