San Marino, banche e imprese: “Diritto al conto corrente”, pronto il progetto di legge di Luca Della Balda (Libera): “Stop ai rifiuti arbitrari”

Un progetto di legge, già predisposto dal Consigliere Luca Della Balda e presto al vaglio di Libera e della Maggioranza, punta a introdurre l’obbligo per gli istituti di credito di aprire i conti a cittadini e aziende, ricalcando il modello italiano. Il dibattito riportato d’attualità dalla “denuncia” di un imprenditore costretto a rinunciare all’investimento sul Titano.

Stop al “muro di gomma” degli istituti di credito e garanzia di accesso ai servizi finanziari basilari per chi vuole vivere e fare impresa sul Titano. È questa la direzione tracciata da Luca Della Balda, consigliere di Libera, che ha predisposto un progetto di legge volto a introdurre anche a San Marino l’obbligo per le banche di aprire conti correnti, limitando una discrezionalità che rischia di soffocare l’economia. Il testo è pronto e verrà presto presentato secondo modalità che saranno concordate con il partito e l’intera maggioranza di governo.

L’iniziativa legislativa nasce da un’esigenza reale, resa urgente da segnalazioni sempre più frequenti che dipingono un sistema bancario talvolta paralizzato dalla paura delle sanzioni, a discapito dell’operatività. Emblematico è il caso, emerso proprio in queste ore (leggi qui), di un imprenditore italiano intenzionato a trasferire attività e famiglia in Repubblica. Dopo aver costituito una società e sostenuto costi per circa 9mila euro, l’investitore si è visto rifiutare l’apertura del conto necessario al versamento del capitale sociale. Nessuna motivazione formale, solo un diniego basato su vecchie notizie di stampa prive di seguito giudiziario. L’esito? Un progetto imprenditoriale abbandonato, una famiglia che resta in Italia e un danno d’immagine per un Paese che dichiara di voler attrarre investimenti.

“Senza un conto corrente, oggi non si esiste: non si accredita lo stipendio, non si pagano le utenze, non si avvia un’impresa”, spiega il consigliere Della Balda. Attualmente, la normativa sammarinese consente agli istituti di accettare o rifiutare clienti senza dover fornire giustificazioni dettagliate. Una prassi che, pur nascendo dalla necessità di rispettare le rigide norme antiriciclaggio, finisce spesso per colpire cittadini onesti o imprenditori con capitali leciti, lasciati senza strumenti finanziari essenziali talvolta anche per anni, come accaduto a cittadini coinvolti in procedimenti giudiziari poi prescritti o assolti.

Il progetto di legge predisposto dal Consigliere di Libera intende allineare San Marino all’Italia, dove la politica è già intervenuta per sancire il “diritto al conto”. La proposta mira a modificare l’articolo 64 della Legge sulle imprese bancarie introducendo due principi cardine: l’obbligo a contrarre e il divieto di recesso ingiustificato. In sintesi, la banca non potrà rifiutare l’apertura di un conto “con chiunque lo richieda”, se non per comprovati motivi legati alle normative antiriciclaggio e antiterrorismo. In tal caso, però, il diniego non potrà essere generico: l’istituto dovrà motivarlo per iscritto entro dieci giorni. Inoltre, si prevede l’impossibilità di chiudere unilateralmente un conto con saldo attivo senza una giusta causa.

“È un paradosso voler attrarre investitori e poi impedire loro di operare per un eccesso di zelo burocratico”, osserva Della Balda. L’obiettivo della norma è duplice: restituire dignità alle persone, evitando che vengano trattate come “clienti non graditi” senza appello, e sbloccare l’iniziativa economica. Il testo è ora sul tavolo della politica: il prossimo passo sarà il confronto interno alla coalizione di governo per definire l’iter di presentazione e trasformare questa proposta in una garanzia di legge per il sistema Paese.

Leggi anche:

San Marino, imprese e muri bancari: la lettera di un imprenditore che rinuncia alla Repubblica