Mano pesante dei giudici amministrativi contro la mala gestione dell’assistenza. Il Tar dell’Emilia-Romagna ha respinto il ricorso dei gestori, confermando la piena legittimità dell’ordinanza del Comune di Riccione che, lo scorso novembre, aveva disposto la serrata immediata di tre case famiglia del territorio. Una decisione che mette nero su bianco un principio fondamentale: la tutela della salute e della dignità degli ospiti viene prima di qualsiasi interesse economico.
Secondo quanto riportato in un comunicato diffuso oggi, lunedì 22 dicembre 2025, dall’amministrazione comunale, la sentenza del Tribunale amministrativo convalida l’operato degli uffici comunali e le risultanze delle ispezioni condotte dall’Ausl. I verbali sanitari avevano scoperchiato un quadro definito di “estrema gravità”, con criticità diffuse che toccavano ogni aspetto della vita quotidiana all’interno delle strutture.
Tra le contestazioni più pesanti confermate dai giudici figurano irregolarità nella somministrazione dei farmaci, gravi carenze igienico-sanitarie e manutentive – riscontrate persino nei locali cucina – e l’utilizzo di mezzi di contenzione fisica sugli ospiti. A questo scenario si aggiungeva una gestione del personale giudicata inadeguata: operatori insufficienti sia nei numeri che nella qualificazione professionale, chiamati a gestire anziani con cartelle cliniche lacunose e senza alcun programma di attività ricreative o di socializzazione.
Nel respingere la richiesta di sospensiva avanzata dalla società di gestione, il Tar ha stabilito che “nel bilanciamento tra gli interessi economici dell’impresa e il benessere dei cittadini, deve prevalere in modo assoluto il diritto degli ospiti a ricevere un’assistenza dignitosa in ambienti sicuri e idonei”.
La società ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese legali. Per l’amministrazione di Riccione, che vede confermata la propria linea di fermezza nella vigilanza sulle strutture socio-assistenziali, il lavoro non è finito: il Comune continuerà a supportare le famiglie coinvolte per individuare collocazioni alternative adeguate, garantendo che gli anziani trasferiti ricevano finalmente le cure e le attenzioni necessarie.












