Cervia, Montaletto: incubo raddoppio per la discarica, Puntiroli (Lega) attacca sulle promesse mancate

Dalle rassicurazioni elettorali alla prospettiva concreta di un secondo impianto. A Montaletto di Cervia si riaccende lo scontro sulla gestione dei rifiuti inerti, con la Lega che denuncia il mancato rispetto degli impegni presi con la cittadinanza e lancia l’allarme su un possibile ampliamento del sito. Al centro della polemica non c’è solo la permanenza della struttura esistente, ma l’ipotesi di un raddoppio che rischierebbe di saturare un’area già sotto pressione.

In una nota diffusa ieri dal segretario della Lega Salvini Premier, Enea Puntiroli, viene tracciato un quadro critico della situazione urbanistica e ambientale della frazione cervese. “Durante la scorsa campagna elettorale le promesse erano chiare: spostare lontano dalle abitazioni e dalle aziende la discarica di materiale inerte”, attacca il consigliere comunale e provinciale, ricordando come all’epoca fossero state riconosciute le criticità di quella collocazione. Tuttavia, a distanza di quasi due anni, lo scenario appare capovolto. Secondo quanto riportato dall’esponente del Carroccio, non solo l’impegno di delocalizzazione è caduto nel vuoto, ma “si sta autorizzando l’apertura di un secondo impianto”.

La questione, già oggetto di un’interrogazione depositata da Puntiroli nel febbraio 2024, tocca nervi scoperti per la comunità locale: la vicinanza a case, aziende agricole, ma anche a zone di pregio come le Saline e il Parco del Delta. I timori riguardano l’impatto quotidiano sulla qualità della vita, tra “polveri e micropolveri, rumore e traffico pesante”, con il transito stimato di centinaia di camion al giorno. A questo si aggiunge la sensazione, denunciata dalla Lega, di un mancato coinvolgimento della popolazione, venuta a conoscenza dei progetti quasi per caso.

Puntiroli punta il dito contro la risposta istituzionale ricevuta finora dagli enti competenti, accusati di trincerarsi dietro la burocrazia. “Ci si è limitati a richiamare procedure amministrative e competenze regionali, senza affrontare il nodo centrale”, spiega il segretario leghista, riferendosi all’opportunità politica di mantenere e potenziare simili infrastrutture in un tessuto densamente abitato. La distinzione tecnica tra “impianto di recupero” e discarica, secondo l’opposizione, “non cambia la sostanza dei problemi per chi vive e lavora lì ogni giorno”.

La richiesta avanzata è quella di una revisione immediata delle scelte urbanistiche, per trovare una collocazione alternativa lontana dai centri abitati. “La politica non può nascondersi dietro le carte. Quando si promette di risolvere un problema, lo si deve fare davvero, non moltiplicarlo”, conclude Puntiroli, facendosi portavoce del disagio di residenti e comitati: “Montaletto non può diventare la discarica permanente del territorio”.