Tra la corsa agli ultimi regali e i preparativi per il cenone, c’è un ospite indesiderato che puntualmente si presenta alla porta durante le feste: la montagna di rifiuti extra prodotta da imballaggi, avanzi e vecchi oggetti dismessi. Per evitare che la differenziata vada in vacanza proprio nel momento più critico dell’anno, il Gruppo Hera ha diffuso oggi un vademecum dedicato ai cittadini romagnoli, con l’obiettivo di trasformare il Natale 2025 in una festa più sostenibile.
Il principio cardine ribadito dalla multiutility è semplice: il miglior rifiuto è quello che non si produce. Prima ancora di cercare il cassonetto giusto, l’invito è a valutare il riuso, magari sfruttando progetti solidali come “Cambia il finale”, che da oltre un decennio recupera ingombranti in buono stato per donarli a enti no-profit, o portando oggetti ancora utili nelle aree del riuso di Ravenna, Cesena e Rimini.
Ma quando è il momento di buttare, scattano i dubbi. Il primo dilemma riguarda i pacchetti sotto l’albero. Dove si butta la carta regalo? La risposta non è univoca: se è plastificata o argentata va nel sacco giallo della plastica; se è carta semplice, va nel bidone azzurro. Attenzione però a nastri e fiocchi decorativi: quelli finiscono inesorabilmente nell’indifferenziato. Lo stesso vale per gli imballaggi dei giocattoli: cartone con la carta (ben appiattito), gusci e polistirolo nella plastica.
Capitolo a parte meritano gli alberi di Natale. Quelli veri, senza radici e non più trapiantabili, sono una risorsa preziosa se conferiti alla stazione ecologica o nei cassonetti del vegetale (ridotti in tronchetti), poiché diventeranno compost agricolo. Guai a lasciarli accanto ai cassonetti o nell’indifferenziato. Gli alberi sintetici vecchi, invece, vanno portati ai centri di raccolta o, se molto grandi, ritirati a domicilio come ingombranti. E le vecchie luci fulminate? Sono RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) e vanno smaltite in stazione ecologica, mai nel secco.
Le feste sono anche sinonimo di tavole imbandite. Se l’organico va nell’apposito contenitore o nella compostiera, un’attenzione speciale va riservata agli oli alimentari esausti, come quelli di frittura o dei sottoli. “Mai nel lavandino”, avverte Hera. Vanno raccolti in bottiglie di plastica e portati nelle colonnine stradali o ai centri di raccolta. Grazie a una partnership con Eni, in Romagna questo scarto viene trasformato in biocarburante idrogenato, che alimenta poi gli stessi mezzi di raccolta rifiuti, chiudendo un cerchio virtuoso.
Per chi approfitta del Natale per rinnovare la tecnologia (smartphone, pc, piccoli elettrodomestici), vale la regola del recupero: i metalli preziosi contenuti nelle schede elettroniche sono riciclabili al 100%.
Per ogni dubbio residuo, la tecnologia viene in soccorso. L’app gratuita “Il Rifiutologo” permette di scansionare il codice a barre dei prodotti per sapere dove gettarli ed è persino integrata con Alexa per chi preferisce chiedere a voce. Tramite l’app è inoltre possibile inviare foto-segnalazioni di abbandoni o cassonetti pieni, aiutando i tecnici a mantenere il decoro urbano anche nei giorni di festa.















