Un triciclo con doppia seduta potrebbe sembrare un acquisto semplice, quasi ordinario. In realtà rappresenta molto di più: un gesto concreto che permetterà a un bambino con difficoltà motorie di giocare insieme ai compagni, condividere esperienze, muoversi nello spazio e sentirsi parte del gruppo. Un piccolo ausilio che diventa un grande strumento di inclusione.
L’idea nasce direttamente dalle insegnanti di una delle scuole dell’infanzia comunali, che hanno individuato questo strumento come risposta efficace ai bisogni di un bambino con compromissione motoria. Proprio in questi giorni il triciclo è stato acquistato, dando forma concreta a un percorso costruito con attenzione e sensibilità. Attraverso il coinvolgimento del coordinamento pedagogico comunale, la proposta si è trasformata in un intervento educativo strutturato, capace di valorizzare il gioco come spazio di relazione e partecipazione per tutti.
Un impegno strutturale per l’inclusione
L’attenzione alle fragilità non si esprime ovviamente attraverso singoli interventi, nobili ma in se insufficienti, ma attraverso una chiara visione politica da tradurre in pratica amministrativa con investimenti continui e significativi.
Il Comune di Rimini destina ogni anno quasi 7 milioni di euro all’inclusione scolastica, mettendo a disposizione una serie di professionalità e strumenti, tra cui educatori specializzati, ausili, trasporti dedicati, sostegno infermieristico e interventi rivolti alle famiglie. Un impegno che permette di garantire supporto personalizzato agli alunni con disabilità ben oltre il periodo 0/6 anni di diretta gestione.
A questo si aggiungono le scelte organizzative sperimentali e innovative, come la figura dell’educatore di plesso, introdotta per rafforzare la presenza educativa e migliorare la qualità dell’integrazione nelle scuole dell’infanzia comunali, offrendo un punto di riferimento stabile per insegnanti, famiglie e bambini.
Dal prossimo anno scolastico, inoltre, entrerà in vigore -nei servizi 0/6 anni- una misura importante: la riduzione del numero massimo di bambini per sezione nelle scuole dell’infanzia comunali, un intervento pensato per migliorare la qualità delle relazioni, favorire l’attenzione educativa e rendere ancora più efficace il lavoro di inclusione.
“L’inclusione – sottolinea Chiara Bellini, vicesindaca con delega alle politiche educative – non è un dato numerico, da raggiungere e mettere in archivio, ma un percorso che si costruisce ogni giorno. Non si tratta di ‘accogliere qualcuno in più’, ma di pensare la scuola come una comunità educativa plurale, dove ogni bambina e ogni bambino contribuisce a definire il contesto in cui cresce. Anche un semplice triciclo può diventare un ponte: uno strumento che permette di partecipare, giocare, stare insieme. La volontà di rendere le scuole dell’infanzia luoghi in cui ogni bambina e ogni bambino possano sentirsi parte della comunità, vivere esperienze significative e sviluppare le proprie potenzialità, senza confini. È da questi gesti, uniti agli investimenti strutturali che portiamo avanti da anni, che lavoriamo per far crescere una scuola davvero capace di non lasciare indietro nessuno.”
Comune di Rimini












