Fare impresa a San Marino nel settore rivendita auto e’ sempre più difficile … di Massimiliano Granini (Easyclass)

In un momento in cui sembra andare di moda sfogarsi pubblicamente con post su Facebook, ho deciso anche io di mettere nero su bianco la mia esperienza professionale nel mondo della rivendita auto. Non per polemica, non per accusare, ma con la speranza che qualcuno leggendo trovi il coraggio e la volontà di farsi carico di un problema che riguarda un intero settore. Quello che leggerete non è uno sfogo rabbioso, ma il racconto di fatti concreti, oggettivi, vissuti quotidianamente da chi come me ha scelto di fare impresa nella Repubblica di San Marino con serietà e rispetto delle regole.

Massimiliano Granini – EASYCLASS

Il 2025 si chiude con un nodo alla gola e tanta frustrazione. Scrivo queste righe non solo come imprenditore, ma come cittadino che ha creduto nella Repubblica di San Marino, scommettendo tutto su un’attività che da anni porto avanti con passione e rispetto delle regole. Ho scelto di operare qui, di investire qui, di vivere qui, di costruire qui una realtà che potesse essere un punto di riferimento nel settore delle auto importate. Ma oggi, più che mai, mi sento e ci sentiamo lasciati soli.

Dallo scorso settembre, con l’inasprimento delle normative italiane per le immatricolazioni di auto nuove/usate e l’intervento sempre più frequente dell’Agenzia delle Entrate, la nostra vita professionale è diventata un campo minato. Ogni pratica è una sfida, ogni giorno è fatto di dubbi, attese, rigetti, richieste assurde. A pagare, purtroppo, sono proprio quelli come noi che hanno sempre cercato di lavorare in modo corretto e trasparente.

Due pratiche rigettate senza senso, prima di Natale, mi hanno dato la misura di quanto sia diventato difficile operare in questo settore. E come se non bastasse, è arrivata una nuova circolare da Roma che rende ancora più complicata la gestione delle permute da parte di privati italiani. Un “bel regalo” natalizio che ha aggiunto ulteriore incertezza al nostro lavoro quotidiano.

E intanto, mentre noi combattiamo con norme interpretate e recepite in modo arbitrario da ogni ufficio territoriale italiano, con richieste di prove fantasiose e discrezionalità totale da parte dell’amministrazione italiana, altri – meno scrupolosi – continuano a muoversi indisturbati ai margini del sistema.

Mi chiedo: è giusto? È accettabile che un intero comparto economico debba vivere nell’ansia continua, nella precarietà, nella mancanza assoluta di tutela? E soprattutto: è normale che la Repubblica di San Marino, a cui versiamo ogni anno decine di milioni di euro in imposta monofase, non riesca ad avere un canale efficace di interlocuzione con l’Italia? Da un anno e mezzo ci sentiamo dire che “serve tempo”. Ma quanto tempo ancora dobbiamo aspettare?

Nel corso dell’ultimo anno ci sono stati tavoli di confronto con le segreterie competenti della Repubblica. Ne prendo atto con rispetto e ringrazio, ma devo anche constatare che a oggi non hanno portato risultati concreti. E il rischio è che questa situazione trascini verso il baratro anche le aziende più solide e corrette.

Se il 2026 vuole davvero essere l’anno della svolta, servono risposte. Servono regole chiare, applicate con equità. Serve protezione e supporto per chi lavora nel rispetto della legge. Perché oggi, più che mai, mi sento di dire che ci muoviamo in una giungla normativa fatta di ambiguità italiane e concorrenza sleale. E non possiamo farcela da soli.

Il tempo delle attese è finito. Ora servono ascolto, chiarezza e tutela per chi ogni giorno, tra mille ostacoli, continua a fare impresa.

Con l’auspicio che il 2026 possa finalmente portare risposte concrete, auguro a tutti i colleghi un anno di maggiore serenità, giustizia fiscale e riconoscimento del nostro impegno quotidiano.

Massimiliano Granini – EASYCLASS SRL