Non costituisce reato informare la cittadinanza su episodi realmente accaduti, anche quando questi risultano scomodi per l’amministrazione. È quanto stabilito dal Tribunale che, nella giornata di ieri, ha disposto il proscioglimento dei consiglieri di minoranza del gruppo “Orizzonte Comune” e di altre persone querelate dal sindaco di Pennabilli per diffamazione. Il giudice ha riconosciuto la piena insussistenza del reato, archiviando una vicenda che aveva acceso il dibattito politico locale.
Al centro dello scontro giudiziario vi era un post pubblico diffuso dall’opposizione, nel quale veniva raccontato un episodio specifico. Secondo la sentenza, tale pubblicazione aveva l’unico scopo di informare la collettività su fatti veri, senza alcuna intenzione di ledere l’onore del primo cittadino. Il magistrato ha sottolineato nelle motivazioni che le espressioni utilizzate dai consiglieri erano proporzionate e mantenute su toni rispettosi. La combinazione di veridicità del fatto, interesse pubblico e continenza espressiva ha fatto sì che l’azione della minoranza venisse inquadrata come legittimo esercizio del diritto di critica politica.
I fatti contestati risalgono allo scorso luglio e riguardano un evento verificatosi presso la struttura “Terza Primavera”. La questione verteva sul dissenso manifestato dagli ospiti anziani riguardo al cambiamento delle modalità di somministrazione dei pasti. In quella circostanza, secondo la ricostruzione denunciata dalla minoranza e ritenuta veritiera, il sindaco si sarebbe rivolto agli ospiti – persone fragili e ultraottantenni – con modalità ritenute inopportune, arrivando a intimare loro che, qualora non avessero accettato le nuove decisioni, avrebbero avuto la facoltà di andarsene.
A seguito della sentenza, i consiglieri Cristina Ferri, Luca Sartini, Francesca Arcangeli e Alessio Zanchini hanno commentato l’esito del processo. Il gruppo ha ribadito che la denuncia pubblica dell’episodio era necessaria per difendere la dignità degli anziani coinvolti. Gli esponenti di Orizzonte Comune hanno inoltre posto l’accento sul rischio democratico di simili azioni legali: secondo loro, quando un sindaco querela per fatti di critica politica, si genera un effetto dissuasivo che rischia di intimorire cittadini e giornalisti, alterando il normale confronto dialettico, nonostante la giurisprudenza tuteli il diritto di critica.
La difesa degli indagati, che ha portato al proscioglimento grazie anche ad approfondite indagini difensive, è stata curata dal collegio legale composto dagli avvocati Maurizio e Martina Ghinelli, Martina Crociani e Marco Fusaroli.












