
(ANSA) – BOLOGNA, 11 FEB – Nel 2020, l’anno della pandemia, a
Bologna la popolazione è rimasta stabile e la natalità si
mantiene su livelli elevati, con una lieve crescita rispetto al
2019. Una fotografia in controtendenza, quella scattata dal
Comune, rispetto ad altre grandi città italiane. Al 31 dicembre
2020 gli abitanti sono infatti 391.412 (-0,1% in un anno, circa
570 persone in meno). Gli over 65 sono un quarto della
popolazione (oltre 96.200 persone, di cui 35.321 vivono sole),
gli over 80 sono il 9,3% dei residenti (36.555). A Bologna
vivono 54.540 minori e risiedono 209.249 famiglie. I nuclei
unipersonali sono i più numerosi (110.225, pari a oltre la metà
delle famiglie bolognesi; 52,7%).
Le misure di contenimento hanno determinato una frenata delle
dinamiche migratorie. Nonostante questo, la città mantiene la
capacità attrattiva con un saldo migratorio positivo per 1.788
abitanti, seppure inferiore alla media del periodo 2015-2019
(+2.845). Negli ultimi anni il numero degli stranieri si è
stabilizzato intorno alle 60mila unità. Nel 2020 si registra un
modesto decremento (-0,3%). Gli stranieri residenti
costituiscono il 15,5% della popolazione e sono soprattutto
europei (42,4%) e asiatici (36,6%). La Romania è la più
rappresentata con 10.300 residenti.
Nel 2020 sono nati 2.976 bambini (+9 nati rispetto 2019),
nonostante la congiuntura sfavorevole, la natalità è ai livelli
di fine anni ’70 e lievemente inferiore alla media del
quinquennio 2015-2019. C’è stato, ovviamente, un innalzamento
della mortalità: sono deceduti 5.338 residenti (+11,8%).
Durante il lockdown 2020 le cerimonie civili e religiose sono
state sospese e poi le misure imposte dalla pandemia hanno
comportato molte restrizioni. Sono stati celebrati 652
matrimoni, minimo storico dal 1871: 85 in chiesa e 567 in
Comune. Le unioni civili sono state 39, 10 in meno rispetto al
2019. (ANSA).
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