
Nessuno crederebbe che la bellissima Nadia Tereszkiewicz, astro nascente del cinema francese e solare protagonista di Mon Crime – La colpevole sono io di Francois Ozon, sarà una donna barbuta sulla Croisette. È lei infatti Rosalie della regista francese Stéphanie Di Giusto, film che passa a Un certain regard al Festival di Cannes. E non si tratta neppure di fiction, ma del biopic di una giovane donna della Francia del 1870 bravissima nel nascondere un segreto: è nata infatti con viso e corpo ricoperti di peli, ma per paura di non essere accettata ha sempre preferito radersi. E questo fino al giorno in cui incontra Abel (Benoît Magimel), proprietario di un bar pieno di debiti che la sposa per la sua dote senza conoscerne il segreto. Il matrimonio però cambia le cose. Rosalie vuole essere vista come una donna, nonostante la sua particolarità che non vuole più nascondere. Da qui il problema: riuscirà Abel ad amarla quando scoprirà la verità? Fin qui la sinossi ufficiale di Rosalie che non si sa quanto rispecchierà fedelmente la realtà di questa storia davvero straordinaria. Intanto la donna a cui è ispirato il film si chiamava Clémentine Delait ed era nata nel 1865 a Thaon-les-Vosges in Lorena. A vent’anni aveva sposato Paul Delait, un fornaio locale, con il quale aveva aperto un caffè in città. Era poi davvero irsuta fin dalla tenera età, ma si radeva regolarmente, proprio come racconta il film di Stephanie Di Giusto. Tutto cambiò quando la donna compì trent’anni, non per amore, ma per puro orgoglio e poi anche per interesse. Clémentine incontrò infatti una donna barbuta, ma con una barba del tutto insignificante che a un certo punto la sfidò. Suo marito allora scommise ben cinquecento franchi per sostenerla, una scommessa che attirò molti più clienti al caffè dei Delaits tanto da cambiarne nome in Il caffè della donna barbuta. Clémentine Delait iniziò poi a vendere fotografie e cartoline di se stessa e divenne una celebrità con un tour in tutta Europa, una promozione da influencer che si intensificò dopo che divenne vedova nel 1926. Nel 1904 ricevette poi un permesso speciale dalle autorità per poter indossare abiti da uomo nel tempo libero, in un momento in cui era illegale per le donne indossare abiti maschili. Nel cast del film anche Benjamin Biolay, Guillaume Gouix, Gustave Kervern e Juliette Armanet.
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