A Clemente Mimun il Microfono d’Oro della Siae

 Una lunga carriera di giornalista e direttore “innovatore”, vissuta a cavallo tra Rai e Fininvest-Mediaset dove fondò il Tg5 che, tra addii e ritorni, ormai dirige ininterrottamente da una quindicina di anni: Clemente Mimun ha ricevuto oggi il Microfono d’Oro, il riconoscimento voluto di recente dalla Siae per premiare l’arte del comunicare.
    Lo scorso anno il premio, fortemente voluto dal presidente onorario della società degli autori ed editori, Mogol, è andato a Vincenzo Mollica; quest’anno va a Mimun, il “professionista che da oltre 45 anni accompagna, innovandola, la storia dell’informazione italiana”. “Questo premio non è per gli autori o gli editori, è un premio degli autori e degli editori a chi, negli anni, ci ha sempre sostenuti. Clemente Mimun è uno di questi e ne siamo molto felici” spiega il presidente della Siae, Salvatore Nastasi che oggi, insieme a Mogol, ha riunito amici e rappresentanti del mondo dello spettacolo, della politica e del giornalismo per festeggiare il giornalista. Tra loro anche il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, primo “presidente – ha scherzato – del Mimun fan club”, a sua volta giornalista e che ha seguito, come direttore del Tg2, le orme del suo “maestro” che lo ha preceduto: “Mi sono messo sulla scia di quello che lui aveva creato. Un maestro è colui che inventa e crea qualcosa di inedito e io, andando a fare il direttore del Tg2, ho potuto beneficiare di prodotti e rubriche che lui aveva creato e che poi sono state la cifra di identità di quel telegiornale, che ancora fa tanti ascolti pur essendo cambiato il mondo della televisione”. E, in altre forme, continua ad essere un suo punto di riferimento e consigliere: “è lui che mi ha suggerito di nominare Mogol consigliere del Mic per la cultura popolare” ed è sempre Mimun, spiega il rappresentate del governo, che “mi ha dato l’idea di fare un trimestrale del ministero, progetto a cui stiamo già lavorando”. “Ho raccontato l’Italia e la sua cultura e sono felice di ricevere questo riconoscimento perché ho sempre pensato che fosse giusto valorizzare quello che di bello e giusto ha questo Paese. Ho fatto tutto il possibile per convincere noi italiani che vale la pena scommettere su noi stessi” afferma soddisfatto il giornalista, contornato dall’affetto degli amici, molti venuti di persona ad omaggiarlo, come lo stesso Mollica o Gianni Letta, Maurizio Gasparri, Giovanni Malagò, Tony Renis, Mario Lavezzi, Al Bano e Massimo Boldi, altri, da Fiorello a Giorgia, da Zero a Favino, tra i tantissimi, presenti con una clip inviata per salutarlo e festeggiarlo. Con spiccato sense of humor, Mimun si è anche tolto un sassolino dalla scarpa: “Dirigo il Tg5 da 15 anni e l’editore ci lascia assolutamente liberi: per alcuni maitre a penser siamo dei servi sciocchi… auguro loro di vincere il Microfono d’Oro!”. (ANSA).
   


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