A Ferrara laboratorio di biosicurezza ‘3’ per studi su Covid

(ANSA) – BOLOGNA, 24 NOV – Livelli di sicurezza adatti a
contenere un elevato rischio biologico e strumenti ad hoc per
permettere di condurre studi scientifici sul Sars-Cov2. A
Ferrara, al polo chimico biomedico dell’università, è operativo
da quasi tre mesi un laboratorio di biosicurezza ‘livello 3’,
disponibile a condurre studi sul nuovo coronavirus in
collaborazione con l’intera comunità scientifica e industriale.
    Il servizio è svolto dalla Microbiologia dell’Università di
Ferrara con a capo un team femminile composto dalle scienziate
Roberta Rizzo, Daria Bortolotti, Valentina Gentili, Antonella
Rotola.
    “Il nostro laboratorio è definito BSL3, cioè biosafety level
3, in una scala che va da 1 a 4 – spiega la responsabile Roberta
Rizzo – Significa che è stato progettato per poter maneggiare in
totale sicurezza agenti patogeni, come virus e batteri,
potenzialmente letali per l’uomo”. L’attività del laboratorio è
possibile grazie alla presenza di accessi controllati,
sovrapressione, sistemi di filtraggio dell’aria e all’impiego di
speciali dispositivi di sicurezza. La dotazione tecnica prevede
inoltre la presenza di camere dedicate alla coltura di cellule e
di virus, cappe aspiranti, vari modelli di microscopia e altre
strumentazioni specifiche dedicate alle analisi biologiche su
materiale infetto.
    “Nel nostro laboratorio abbiamo la possibilità di infettare
con il coronavirus delle cellule umane coltivate in vitro. In
questo modo otteniamo materiale biologico da cui ricavare
informazioni utili ad indagare gli effetti dell’infezione –
aggiunge Rizzo – Cioè, per riuscire a capire sempre meglio cosa
succede esattamente quando il virus Sars-Cov2 attacca il nostro
organismo”. La produzione di cellule infettate permette anche di
testare l’efficacia di composti antivirali. (ANSA).
   


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