La crisi diplomatica aperta da Gerald Darmanin con le sue accuse scomposte all’Italia è ancora in corso e ora si cerca una risoluzione si più alti vertici. Nonostante le dichiarazioni moderate degli esponenti del governo Meloni, soprattutto di Antonio Tajani dopo aver annullato il viaggio a Parigi per la sgrammaticatura istituzionale del ministro degli interni. “Il presidente Macron avrà certamente l’occasione di vedere Giorgia Meloni la settimana prossima in diversi momenti, a Reykjavik e poi al vertice del G7 in Giappone. Riteniamo, quindi, che ci sarà sicuramente uno scambio di vedute in questi due incontri“, riferiscono fonti dell’Eliseo in un briefing sulla partecipazione del presidente francese al summit del Consiglio d’Europa che si terrà nella capitale islandese il 16 e 17 maggio prossimi.
Non è al momento in programma una visita di Giorgia Meloni all’Eliseo, quindi non si prevede una ricucitura ufficiale dello strappo ma i due leader sono comunque intenzionati a vedersi e a parlarsi durante i prossimi impegni internazionali. Giorgia Meloni aveva già accennato nei giorni scorsi a questa possibilità, dimostrando ancora una volta la voglia dell’Italia di riaprire il dialogo diplomatico con il Paese transalpino, nonostante i numerosi tentativi dei suoi ministri di rompere.
“L’Italia resta un partner molto importante per la Francia e il dialogo prosegue a tutti i livelli fra Roma e Parigi“, assicurano ora dall’Eliseo. Nelle ultime settimane sono stati diversi gli attacchi subiti dall’Italia, che è stata messa nel mirino dalla Francia fin da quando, lo scorso novembre, la nave Ocean Viking è stata dirottata a Marsiglia. L’Italia aveva tre navi Ong da gestire, oltre agli sbarchi spontanei, e dalla Francia hanno alzato la voce perché non wise ne volevano fare carico. Da lì, il ministro Darmanin, ha iniziato i suoi attacchi all’Italia che, evidentemente, ancora non sono finiti. Dal partito di Macron stanno ora utilizzando l’Italia come arma per lanciare messaggi interni, ma il tutto è oltremodo sconveniente, soprattutto nell’ottica degli equilibri internazionali.
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