Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha firmato un ordine esecutivo per istituire un centro di detenzione per migranti presso la base navale di Guantanamo Bay, a Cuba. La struttura sarà destinata a ospitare fino a 30.000 immigrati irregolari, con particolare attenzione ai cosiddetti “peggiori criminali illegali”, ritenuti una minaccia per la sicurezza nazionale facendo un ulteriore passo nella linea dura adottata dall’amministrazione Trump in materia di immigrazione.
Il presidente ha poi firmato il Laken Riley Act, una legge che consente alle autorità migratorie di arrestare immigrati irregolari accusati di reati minori, come il furto, anche prima di una condanna definitiva. La strategia della Casa Bianca punta così a rafforzare il controllo sull’immigrazione illegale, introducendo nuove misure restrittive e ampliando le strutture di detenzione.
La scelta di utilizzare Guantanamo come centro per i migranti ha mosso forti critiche da parte di organizzazioni per i diritti umani, che considerano l’iniziativa una violazione dei diritti fondamentali. Anche il governo cubano ha espresso una dura condanna, definendo la mossa un atto di brutalità e una violazione del diritto internazionale.
La base di Guantanamo è tristemente nota per aver ospitato detenuti accusati di terrorismo dopo gli attentati dell’11 settembre 2001. La decisione di utilizzarla ora per la detenzione di migranti segna un cambiamento significativo nella politica di gestione dell’immigrazione da parte degli Stati Uniti.
Secondo quanto previsto dall’ordine esecutivo, il Dipartimento della Difesa e il Dipartimento per la Sicurezza Interna dovranno avviare immediatamente i lavori per rendere operativa la nuova struttura nel minor tempo possibile.