A Lugano un convegno su come fronteggiare TREmonti

(www.paradisifiscali.org) Tutto esaurito a Lugano per la lezione di paradisi fiscali / Corriere della Sera del 15 di Gennaio 2011 c.del. Tutti a Lugano, il 27 gennaio prossimo, a scuola di paradisi fiscali. «L’ evasione fiscale è illegale, l’ elusione delle imposte non lo è» affermano gli organizzatori di un convegno che in pochi giorni ha registrato il tutto esaurito di adesioni: 557 tra professionisti e aziende, rigorosamente italiane, si daranno appuntamento a fine mese nella cittadina ticinese per una giornata di studi sul tema delle società offshore e della loro ingegneria fiscale. Tema scivoloso, quello della «delocalizzazione» fiscale e della collaborazione tra stati nella caccia ai furbi, che ha già procurato attriti tra il governo italiano Tremonti in testa e quello di Berna. Ma gli organizzatori dell’ incontro di Lugano tirano dritto: «Molti imprenditori e professionisti italiani – dice il sito Internet di presentazione dell’ incontro – strozzati dalla morsa fiscale hanno deciso recentemente di approdare al mondo dell’ offshore, che riguarda ormai il 60% dei movimenti di capitale planetari, attraverso strutture di Paesi considerati “paradisi fiscali” che offrono società anonime e conti attraverso i quali pagare meno tasse o zero tasse». E l’ elusione fiscale, secondo gli stessi organizzatori «è un diritto del cittadino». Il programma del convegno, nel corso del quale verrà illustrato in maniera pratica come costituire società all’ estero e come renderle operative, prevede l’ intervento di «due delegati di studi internazionali» di cui al momento non è specificata l’ identità, preceduti dalla relazione di due esperti: il primo è Giovanni Caporaso, definito «consulente giuridico», laureato in Costa Rica e titolare di una società di consulenza operante a Panama; il secondo è Fabrizio Zampieri, consulente finanziario e aziendale. I partecipanti al convegno arriveranno in maggior parte dalla Lombardia 97 iscritti fino a ieri, dal Veneto 47 e dalla Toscana 39. Paradisi fiscali, istruzioni per l’uso: arrivano per posta elettronica all’una e mezza di notte nei giorni in cui si riacutizza la tensione tra Italia e Svizzera. Infatti, è diventata operativa agli inizi di novembre la procedura per operare con Paesi in “black list”, la lista nera per il fisco italiano e la Svizzera è confermata nell’elenco. Le imprese svizzere e, ovviamente, ticinesi che lavorano con ditte italiane devono consegnare una serie di informazioni ai loro interlocutori del nostro Paese, partita Iva, codice fiscale, dati aziendali e personali e tutto questo dev’essere trasmesso all’Agenzia delle Entrate.