A Pordenonelegge 600 protagonisti, è anno della rinascita

(ANSA) – PORDENONE, 06 SET – I numeri non sono tutto, è vero,
ma quando sono tanti (e la qualità è alta) la loro presenza può
condizionare gli eventi. Sarà per questo che – con 596
protagonisti e oltre 300 eventi che si dipaneranno dal 14 al 18
settembre in 29 location di Pordenone e in 12 centri del Friuli
Venezia Giulia, con decine di anteprime editoriali – la 23/a
edizione di Pordenonelegge segnerà “l’anno della rinascita”. Ad
assicurarlo è Michelangelo Agrusti, presidente della Fondazione
pordenonelegge.it, che ha presentato oggi il programma 2022
della manifestazione.
    “Abbiamo riacquistato la nostra libertà, il poter stare
insieme con giudizio ma senza restrizioni. Pordenonelegge può
tornare ad essere la grande festa di popolo inclusiva e non
elitaria che è sempre stata”. Il festival parte l’8 settembre
con un evento da Praga, città che subì l’occupazione nazista e
comunista e che “ha dimostrato che la cultura può sconfiggere
anche la dittatura: la Rivoluzione di Velluto del 1989 fu
perpetrata da filosofi, pittori, poeti e drammaturghi”, ricorda
Agrusti. A differenza di quanto non avvenga “oggi nella Turchia
del nostro alleato Erdogan, dove sono stati messi al bando
300mila libri, mentre nel regime di Putin scrittori e
giornalisti vengono assassinati e incarcerati”. Non lesina
critiche Agrusti, prendendosela anche con la cancel culture
occidentale, che “rivede con gli occhi di oggi le opere del
passato e le censura”. In questo contesto, “Pordenonelegge
invita chiunque possa formare le coscienze, non ci interessano
credo politico, fede religiosa o altro. L’ambizione non è solo
vendere libri, ma creare consapevolezza del valore fondamentale
che la cultura ha per la democrazia”. “Lasciatevi sorprendere”,
gli fa eco il direttore artistico Gian M.Villalta.
    E torniamo ai numeri: Pordenonelegge, curata da Villalta, da
Alberto Garlini e Valentina Gasparet, si proietta nella
attualità con la spiga di grano come logo e punta a ritrovare il
legame con le radici democratiche del continente. Si comincia
dunque l’8 settembre (h.18.30) all’Istituto Italiano di Cultura
di Praga, con IIC, il Centro Ceco di Milano e Friulovest Banca.
    Emanuele Trevi, autore di ‘Praga 1990’ ne parlerà con il
direttore della Biblioteca Václav Havel Michael Žantovskì, già
portavoce del presidente Havel. Mercoledì 14 settembre,
intreccio fra Praga e Pordenone, con sei grandi voci del nostro
tempo: alle 18, il “Dialogo sul presente, sull’orlo dell’Europa”
con Radka Denemarková e Silvia Avallone. Alle 21, a Trieste, si
prosegue con il dialogo tra gli scrittori Josef Pánek e Mauro
Covacich sul filo rosso “Con il corpo qui, con la mente
ovunque”, conduce Valentina Gasparet. Sempre mercoledì (h.21)
sulla Terrazza a Mare di Lignano il dialogo “Alla ricerca di
storie vere”, con Markéta Pilátová e Matteo Bussola intervistati
da Alberto Garlini.
    Infine, una delle voci più amate della letteratura ucraina
contemporanea, Aleksej Nikitin, si collegherà da Kiev il 17/9,
in dialogo con la traduttrice Laura Pagliara. E a
pordenonelegge, in anteprima, arriva l’antologia “Poeti
d’Ucraina” (Mondadori), in libreria dal 13 settembre, a cura di
Alessandro Achilli e Yarina Grusha Possamai. (ANSA).
   


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