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  • A Prato nasce il primo master universitario sull’accoglienza dei migranti

    Asylum seekers, part of the some 350 Africans who arrived 14 and 15 June 2003 on the island of Lampedusa wait to betransferred by police to Agrigento, Lampedusa main city,16 June 2003. The xenophobic leader of Italy's Northern League and cabinet minister Umberto bossi suggested today using cannons to combat the growing problem of immigration, as the government prepares to implement more restrictive asylum policies. AFP PHOTO/ANSA/FRANCO LANNINO

    Nasce a Prato, città del distretto tessile con 124 etnie e un quarto della popolazione composta da immigrati, il primo master universitario dedicato all’accoglienza dei richiedenti asilo.

    Lo scopo del master è quello di formare figure professionali in grado di operare a sostegno dei profughi.

    Si tratta di un’iniziativa unica nel suo genere, la prima in Italia, nata da un’idea dell’Università di Firenze e della Fondazione Santa Rita, che da tempo si occupa della gestione dei richiedenti asilo nella città toscana. Proprio nella sede della Fondazione, il master è stato presentato lunedì, alla presenza del vescovo di Prato, del prefetto, del vicesindaco e dell’assessore all’immigrazione della Regione Toscana, Vittorio Bugli (Pd).

    I richiedenti asilo in Toscana sono, infatti, almeno undicimila. Per questo, secondo l’assessore, c’è bisogno di figure che sappiano affrontare “con le giuste professionalità” il fenomeno migratorio e i suoi effetti sul nostro Paese. “L’accoglienza non è solo questione di trovare alloggi, pasti e gestori”, ha detto, infatti, l’assessore Bugli, ma “servirebbe anche tanto sapere”. “Sessantacinque milioni di persone che fuggono e si spostano nel mondo è qualcosa che cambia la società e se non ci mettiamo la testa rischia di sfuggirci di mano”, ha spiegato Bugli, sottolineando l’importanza di prepararsi ad un fenomeno, quello delle migrazioni, che non può più essere considerato un’emergenza, ma un elemento connesso con lo sviluppo della nostra società e con il quale dobbiamo imparare a convivere.

    Il corso ha una durata biennale e vi si accede da un’ampia gamma di corsi di laurea di primo livello. Si approfondiranno temi giuridici e sociologici, come pure la geopolitica e l’antropologia culturale, per finire con uno stage per imparare “l’accoglienza” sul campo, presso “enti pubblici o no profit”. Per l’assessore Dem all’immigrazione si tratta di un’iniziativa “lungimirante e pragmatica” che consentirà di acquisire una maggiore “capacità di governo” verso il fenomeno migratorio.

    Critico rispetto all’iniziativa il capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Toscana, Giovanni Donzelli: “L’accoglienza degli immigrati è diventata un tale affare che l’Università di Firenze, insieme alla Fondazione Santa Rita di Prato, ha deciso di istituire il primo master specifico in Italia, un business nel business, lodato persino dalla Regione Toscana, che di fatto incoraggia e sostiene un sistema in cui, gli unici a guadagnarci con i soldi degli italiani, sono le cooperative”. “Il mondo della cooperative”, ha aggiunto Donzelli, “sarà coinvolto anche nella formazione, ottenendo così ulteriori benefici”. “I soggetti che svolgono attività di accoglienza, a differenza di ogni altro settore in cui si utilizza denaro pubblico, prendono 35 euro al giorno ad immigrato senza essere obbligati a rendicontare le spese”, ha accusato il capogruppo del partito di Giorgia Meloni alla Regione Toscana, accusando, infine, la sinistra di non voler approvare la proposta di FdI che obbliga alla rendicontazione delle spese per l’accoglienza dei profughi.