
IL SOLO pensiero di fare una camminata è un problema. In alcuni casi diventa complicato anche infilarsi scarpe e calze. Impossibile sopportare il dolore. Il reparto di Ortopedia e traumatologia dell’ospedale Infermi di Rimini dal 2010 a oggi è diventato uno dei punti di riferimento per gli interventi di protesi d’anca. Quattrocento quelli effettuati nel giro di quattro anni con la tecnica della via anteriore mini invasiva. Innovazione che porta vantaggi non da poco per i pazienti. «Viene eseguita un’incisione più piccola spiega il dottor Marco Trono del reparto riminese di Ortopedia e Traumatologia guidato da Giannicola Lucidi Non c’è un distacco di muscoli, ma soltanto uno spostamento. I vantaggi? Meno dolore, meno perdita di sangue e un recupero più veloce». IN 20 GIORNI, grazie a una buona fisioterapia, si può già camminare tranquillamente. «In Italia questa tecnica si pratica già da otto o nove anni. A Rimini ci siamo specializzati da qualche anno, ma già c’è tantissima richiesta. E il problema non assilla soltanto gli anziani, come sarebbe facile pensare. Ci sono anche parecchi giovani che sono costretti a ricorrere alla protesi». Da Barcellona a Monfalcone, negli ultimi anni il dottor Trono è andato a scuola’ in giro per l’Italia e per l’Europa per imparare tutti i segreti’ della nuova tecnica. Tanto che oggi all’Infermi arrivano medici da tutta Italia a seguire gli interventi e anche i pazienti non sono solo romagnoli. «I riminesi sono molti dice Trono ma ci sono tanti pazienti che arrivano da fuori regione». LA LISTA d’attesa conta già un centinaio di persone che nei prossimi quattro o cinque mesi avranno un’anca nuova di zecca. E tutti si presenteranno il giorno del ricovero informati sui minimi dettagli dell’intervento. Infatti, ogni tre mesi, il dottor Trono, insieme al primario Lucidi, al Colosseo tiene delle lezioni informative aperte a tutti i pazienti in attesa di intervento, ma in generale a tutti i cittadini. «Li invito tutti al Colosseo e spiego loro la tecnica, i vantaggi e anche i rischi. E’ importante che si instauri un rapporto di fiducia tra medico e paziente. Noi spieghiamo e loro sono liberi di formulare qualsiasi domanda. Abbiamo riscontrato un grande interesse da parte dei malati e dei loro parenti». Donatella Filippi, Il Resto del Carlino