In 200 sui marciapiedi della prostituzione: «Basta, non le vogliamo più».
«COSA volete da noi? Via, andate via». La giovane romena alza i tacchi calibro 12 e si allontana dal suo ‘ufficio’, seguita dall’amica. Poco più in là, un’altra prostituta chiama una collega al telefono: «Non venire stasera, in giro ci sono carabinieri, giornalisti….».
Ma soprattutto c’è Rolando che cala l’asso (di bastoni) : «Vi ho fregato tutti!». E con lui, al tavolo della briscola, i residenti e i commercianti di Miramare, popoloso quartiere a metà fra i porti di Rimini e di Riccione, pronti a difendere ogni centimetro di marciapiede. E’ la Riviera che si ribella alla prostituzione. Che non vuole più le strade degli hotel e dei negozi assediate dalle lucciole. E’ la Rimini scesa in strada sabato sera con la prima‘Briscolata’ contro le lucciole. E’ l’antica cultura romagnola dell’osteria, della taverna: un bicchiere di sangiovese e un mazzo di carte, ma in versione 3.0. Attività un tempo vietatissima e quindi, nei secoli, praticata con sfrontatezza anarchica.
«MA SIAMO solo all’inizio, perché noi non ci fermiamo, non ci rassegneremo a vedere le nostre strade assediate dalle prostitute», assicurano i vari comitati che, da Marebello a Rivazzurra passando per Miramare, si stanno organizzando. Se sabato notte, a Miramare, hanno giocato a carte lungo le strade del sesso per sottrarre metri preziosi alle lucciole, mercoledì si replica con una camminata anti-prostituzione. Era dai tempi in cui don Oreste Benzi scendeva in strada per ‘liberare’ le schiave del sesso che non si vedeva una mobilitazione simile a Rimini. «Per forza, la situazione è diventata insopportabile. Di sera alle 20 sono già qui, alcune lavorano perfino di giorno», spiegano Daniele Burchietti e Stefano Morri, due dei tanti commercianti che l’altra sera hanno calato gli assi al tavolo di Rolando.
Erano in buona compagnia: almeno 200 persone hanno passato il sabato giocando a carte sulle strade del quartiere. Ma non è bastato a tenere lontane tutte le prostitute. Alcune si sono presentate ugualmente al lavoro e si sono dimostrate anche parecchio infastidite da tanta mobilitazione.
«La maggior parte di loro ha rinunciato – confidano le forze dell’ordine – hanno letto i giornali, c’è stato il passaparola, sapevano di questa iniziativa».
C’È CHI ha rinunciato e chi, semplicemente, ha cambiato per una sera luogo di lavoro, spostandosi sulla vicina Statale Adriatica. «Ma noi siamo comunque soddisfatti – commenta Mirco Muratori di Miramare da amare, uno dei promotori dell’iniziativa – perché abbiamo dato un segnale forte. Ci siamo ‘riappropriati’ delle nostre strade». Con la benedizione del Comune, che ha inviato i vigili in aiuto a residenti e negozianti e dei carabinieri. Per l’assessore Nadia Rossi: «Iniziative come queste, che non si limitano alla protesta, sono sempre da sostenere». L’amministrazione ha in canna la nuova ordinanza anti-prostituzione, che dovrebbe essere più incisiva delle precedenti. Anche Riccione, (dove gli albergatori hanno denunciato scene da film porno dietro le cabine sulla spiaggia), ha in serbo una nuova ordinanza. Ma le lucciole hanno già fatto sapere che lì stanno e lì torneranno.
La partita è appena iniziata… (…) Il Resto del Carlino