A San Marino l’eternit è ancora di moda. Chi con leggerezza abbandona dei rifiuti che fanno venire il cancro, non è da considerarsi un criminale?

EternitAll’imbocco di strada di Valgiurata, nel Castello di Domagnano, sul ciglio della strada fanno bella mostra di sé alcune lastre di eternit lasciate in balia degli elementi.

Ormai è consuetudine segnalare questi atti criminosi, ma pare che nonostante l’assodata pericolosità dell’eternit (è mortale), ancora lo si tratti come se fosse un bancale di legno. L’eternit si abbandona o lo si lascia dove si vuole. Con leggerezza.

A cadenza periodica, come le stagioni, le lastre del famigerato conglomerato a base di amianto spuntano sul territorio sammarinese. L’eternit diventa cancerogeno nel momento in cui si spezza o si rovina. E ciò è facile se il materiale viene esposto alle intemperie, come è successo in questo caso, dove le lastre hanno dovuto subire vento, grandine e pioggia. L’eternit è costituito da materiale non friabile che, quando è in buono stato di conservazione, non è di per sé pericoloso.

Come già detto però, se lo stesso viene esposto ad agenti atmosferici, subisce un progressivo degrado per azione di piogge, sbalzi termici, vento, e a distanza di anni dall’installazione possono determinarsi rilasci di fibre. Le fibre di amianto, liberate nell’aria possono essere causa di gravi malattie dell’apparato respiratorio come una particolare forma di tumore chiamata mesotelioma. Il materiale, tuttora presente in molti edifici civili e industriali, pubblici e privati, deve essere messo in sicurezza oppure essere rimosso e smaltito seguendo particolari procedure di sicurezza.

Chi con leggerezza abbandona dei rifiuti che fanno venire il cancro, non è da considerarsi un criminale? 

La Tribuna