Gentilissimo Dott. Severini,
Le chiedo scusa se mi permetto di scriverLe ma data la rilevanza della Sua testata multimediale mi rivolgo a Lei per diffondere una richiesta ufficiale di informazioni.
Sono mamma di una bambina celiaca che non gode del diritto al buono per il ritiro gratuito di alimenti in farmacia perché non è possibile fare alla piccola (per un problema fisico della stessa) gli accertamenti clinici richiesti dalle normative sanitarie per ottenere tali buoni. Ora tale situazione mi ha portato ad una riflessione del tutto libera da condizionamenti o interessi: a San Marino un celiaco con diritto al buono, può ritirare gratuitamente gli alimenti privi di glutine solo in farmacia, vedendosi escludere una vastissima gamma di prodotti (pane fresco, pasta fresca…) che ragionevolmente potrebbe voler mangiare. Fuori territorio al contrario, i buoni per celiaci sono spendibili in qualunque supermercato o negozio che li venda. Perché a San Marino non si può? So che nel tempo sono state presentate in merito le Istanze d’Arengo, debitamente cestinate, anche se mi sfugge il motivo di un simile comportamento da parte delle istituzioni perché, immagino, il pane fresco o i tortellini e le lasagne piacciano a tutti…perché dunque chi avrebbe diritto a questi prodotti gratuitamente DEVE acquistarli a spese proprie?
La ringrazio sinceramente per la Sua cortesia,
Buon lavoro,
dott.sa Maria Paola Mazzanti