A Venezia la Marcia su Roma tra documentario e commedia

ROMA – Il centenario imminente di certo aiuta, ma fa comunque specie che il tema della Marcia su Roma ricorra due volte nel cartellone della prossima Mostra del cinema (31 agosto – 10 settembre). Proprio nella giornata inaugurale del 31 agosto, il programma della sezione parallela Giornate degli Autori riserva uno spazio speciale fuori concorso a MARCIA SU ROMA, il nuovo film-documento dell’acclamato regista scozzese Mark Cousins; ma nei giorni successivi il programma di Venezia Classics annuncia l’atteso ritorno del film di Dino Risi LA MARCIA SU ROMA nel centenario dei suoi interpreti Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi e a 60 anni dall’uscita di un contestato capolavoro della commedia all’italiana.

Il lavoro di Cousins viaggia su un doppio registro di ambizioni: da un lato smonta fotogramma per fotogramma le scene salienti del poco conosciuto film di regime “A noi” diretto nel 1923 da Umberto Paradisi per celebrare una “rivoluzione fascista” nata in realtà tra mille ambiguità e incertezze; dall’altro viaggia nel presente cercando le tracce di una memoria fascista che è comunque ormai parte dell’inconscio collettivo e della memoria della nazione. A fare da collante tra i due poli del racconto la figura di un’operaia di allora (interpretata da Alba Rohrwacher) che nel suo diario annota prima l’esaltazione per l’uomo forte e poi la crescente disillusione fino al dramma della sconfitta.

Il film di Risi, invece, porta lo spettatore nel cuore dell’evento storico, ricostruito in forma di commedia attraverso le gesta picaresche di due improbabili “eroi” della prima ora: lo scafato milanese Domenico Rocchetti, che vede nell’adesione alla nuova forza politica un modo per fare due soldi e raccattare gloria, si associa sulla via di Roma all’ex commilitone Umberto Gavazza che alle promesse mussoliniane crede fino a farne un mantra da recitare ogni giorno con decrescente convinzione. Sulla strada che dalle cascine padane li porterà alla periferia romana, i due vanno incontro alle più diverse avventure: vivranno da sbandate camicie nere la paura di essere arrestati dai soldati del regio governo, la pioggia battente che mina l’entusiasmo, l’improvvisa consapevolezza della brutalità dei nuovi “liberatori”. Pensato come il film di Natale del 1962 di Dino De Laurentiis, LA MARCIA SU ROMA suscitò ovvie polemiche (anche a sinistra dove venne accusato di qualunquismo), ma fu presto derubricato a commedia di costume e il suo buon successo fu offuscato dal film che il regista e Gassman avevano girato quasi in contemporanea, “Il sorpasso”. Rivisto oggi, invece, risulta ben più acuto e problematico nel ritrarre un’Italia ferita dalla delusione della Grande Guerra, impoverita e in cerca di una guida sicura, oltre i deboli governi scelti dal Re.

Ed è straordinario confrontare adesso la finzione di Risi con la realtà puntigliosamente “smontata” da Cousins nel suo lavoro filologico che finisce ad essere appassionate quanto una fiction. In tempi di spoiler non conviene né anticipare quanto rivela sulla verità storica MARCIA SU ROMA, né come finisce l’odissea degli sbandati Gassman & Tognazzi. Infatti il film di Cousins avrà una selezionata serie di anteprime subito dopo la presentazione veneziana per poi approdare stabilmente al cinema il 27 ottobre. Per il film di Risi si tratta invece di un inatteso ritorno, dal momento che da molto risulta sostanzialmente invisibile. Sarà quindi anche per i cinefili una vera sorpresa. Prodotto da Palomar Doc con ampio uso dei materiali dell’archivio Luce, il film di Cousins è distribuito da I Wonder e si prepara a una carriera internazionale, visto il tema e la curiosità che all’estero suscita oggi l’Italia. Nel caso del film di Risi si tratta invece di un restauro curato dalla Cineteca Nazionale in accordo con Aurelio de Laurentiis. Il confronto tra i due approcci alla Storia sarà presto inevitabile.


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