Abs, Biagio Bossone nominato nuovo Presidente. Sarà un mandato improntato al dialogo. Al centro resta la questione degli Npl.

Matteo Mularoni lascia: “Si parla di internazionalizzazione ma ancora non c’è la centrale rischi”.

Nessun esponente del governo presente ieri all’evento organizzato dall’Associazione bancaria sammarinese per discutere degli Npl e del rilancio del sistema dal quale dipenderanno evidente- mente le sorti di dipendenti ed aziende, dunque dell’occupazione. Decisione che il neo eletto Presidente di Abs, Biagio Bossone – già Presidente di Banca Centrale – preferisce comunque non commentare, ricordandosi a ricordare ai microfoni di SmTv, come “l’evento fosse aperto a tutti”.

Il Presidente uscente Matteo Mularoni parla di “un’esperienza umanamente formativa”. Ricorda poi i passaggi più importanti che hanno contraddistinto questi mesi. “Un mandato di scopo, il mio – commenta -. Si cercava un presidente esterno ma non estraneo, al mondo delle banche, perché il problema degli Npl riguarda tutti. L’obiettivo è stato raggiunto attraverso la nostra proposta”. L’Asset quality review, con regole chiare, è l’elemento centrale del progetto; e poi la Centrale Rischi, da attivare al più presto. Mularoni ha parlato di strabismo da parte di chi da una parte invoca l’internazionalizzazione, e dall’al- tra non vuole che questo organismo sia dialogante con l’esterno.

Se alcune scelte appaiono ai rappresentanti delle banche poco comprensibili, non dispiacciono le recenti parole del Segretario alle danze Celli che ha formalizzato la volontà di percorrere la strada della gestione interna degli Npl. Elogiata, infine, da Mularoni la disponibilità dimostrata dalle associazioni di categoria e sindacati. Parola quindi al nuovo Presidente che ha definito “l’azione di Banca Centrale necessaria ma non sufficiente; sono necessarie anche riforme da parte del Governo, ad esempio sull’impianto giuridico e il regime di insolvenza”.

A parte i membri dell’esecutivo non pervenuti, l’incontro è stato particolarmente partecipato, con un numeroso pubblico, segno che nel Paese c’è grande preoccupazione per le possibili ricadute sul lavoro e sulle tasche dei cittadini in caso di scelte sbagliate. Ma in fondo siamo più poveri, ma anche molto più trasparenti. Tra i relatori nel convegno di ieri spiccano nomi altisonanti, fra cui Stefano Ambrosini, del Comitato degli esperti di Abs: “Gli Npl sono un problema potenzialmente devastante, ma anche un’opportunità, se gestita in modo ottimale”.

Poi un monito: “Occorre evitare una svendita”. Particolarmente atteso l’intervento di Giovanni Sabatini, Direttore di Abi, per il quale “non vi è una correlazione tra smobilitazione di stock di crediti deteriorati e crescita del settore bancario”. Numerosi altri esperti hanno preso la parola: Marcello Valignani, Marco Nonni, Giulio Romani, Lia Zicchino, Marco Cattaneo. Il direttore del Centro Ricerca Luiss Dream, Gian Domenico Mosco, ha sottolineato che “per San Marino sarebbe importante avere accesso alle informazioni relative agli altri sistemi creditizi, in particolare quello italiano”.

Non a caso il memorandum d’intesa con Bankitalia resta un fondamentale obiettivo ancora non raggiunto. La certezza resta quella che intorno a quello che sta accadendo sul Titano c’è parecchia attenzione da parte di media e delle istituzioni italiane. Si chiude con un auspicio da parte di Biagio Bossone, che assicura come la sua presidenza “sarà improntata al dialogo”.

La Tribuna Sammarinese