
Informativa in Senato sui migranti per il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Il braccio di ferro con la Francia per la Ong Ocean Viking e la fermezza contro le navi che operano nel Mediterraneo, ha acceso un faro sulla necessità di governare al meglio i flussi di ingresso a livello europeo. “La priorità assoluta è la tutela della dignità delle persone. Questa è la lente attraverso cui mettere a fuoco le decisioni dell’Esecutivo a cui spetta il compito di governare i flussi migratori“, ha esordito il ministro nella sua informativa.
Piantedosi indica l’indirizzo del governo
Spegnendo le polemiche della sinistra e, soprattutto, in risposta agli attacchi provenienti dalla Francia, Matteo Piantedosi ci ha tenuto a sottolineare che “gli indirizzi del governo sulle politiche migratorie sono chiari e la priorità assoluta è la tutela della dignità della persona“. In questa direzione si muove l’esecutivo di Giorgia Meloni e, soprattutto, Matteo Piantedosi, che ci ha tenuto a ribadire come il nostro Paese, da sempre in prima linea per l’accoglienza, conosce bene “il significato di dignità, anche come parametro di condotta. L’attenzione alla dignità non può fermarsi alle soglie dei centri di accoglienza“. Matteo Piantedosi ha ringraziato chiunque, a livello sanitario e di polizia, lavori quotidianamente per gestire gli arrivi dei migranti, sia via terra che via mare. Ma l’accoglienza e l’umanità dell’Italia non devono essere confuse con la libertà d’azione senza regole. “In Italia non si entra illegalmente: la selezione di ingresso non la faranno i trafficanti umani“, ha detto con fermezza il ministro.
“Quella dell’immigrazione è una sfida epocale”
Il ministro si è poi rivolto all’Europa, sottolineando che quella dell’immigrazione è una sfida epocale, “che non può essere affrontata dai singoli: è arrivato il tempo che l’Europa sviluppi una grande politica per le migrazioni“. Un appello che si rifà a quanto l’Italia chiede da anni, con particolare intensità con l’arrivo dell’esecutivo di centrodestra. Una considerazione logica davanti ai numeri che il governo si è trovato al suo arrivo, con 90mila ingressi da gennaio 2022, “il 60% in più rispetto allo stesso periodo del 2021. Un dato che incide pesantemente sul sistema di accoglienza già provato dagli arrivi di profughi in fuga dalla guerra dall’Ucraina“.
Piantedosi ha spiegato che “in uno scenario internazionale già saturo di conflitti e tensioni, la forte ripresa dei flussi migratori diretti in Europa attraverso il Mediterraneo risente di cause geopolitiche relative ai persistenti squilibri tra paesi avanzati e Paesi in via di sviluppo“. E l’Italia sta raggiungendo la saturazione di tutti i suoi centri d’accoglienza, dove si trovano complessivamente circa 100mila persone.
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