Forti perplessità sull’adozione di modelli esterni da applicare alla nostra PA, dato che San Marino per dimensioni e modello economico è una realtà “a sé stante”. La FUPI-CSdL è la prima a sollecitare una politica di riduzione degli sprechi, ma non può accettare misure che possono intaccare la qualità dei servizi della PA e i diritti dei suoi dipendenti
di Alessio Muccioli – Segretario FUPI-CSdL
19 novembre 2009 – Abbiamo letto sulla stampa che – dopo oltre due anni di confronto tra Sindacati e Governo per la riforma della PA – la Segreteria per gli Affari Interni ha siglato un accordo con lo staff del Ministro italiano Brunetta per combattere il fenomeno dei “fannulloni” nella Pubblica Amministrazione; si legge che, di fatto, si è istituito un tavolo tecnico per implementare la riforma in Repubblica.
La FUPI-CSdL si chiede se questo accordo avrà effetti sulla trattativa in corso sulla riforma della PA. Il confronto tra OO.SS. e Governo è in atto da più di due anni, e come tutti sanno sono già state approvate alcune leggi inerenti la Pubblica Amministrazione, mentre altri provvedimenti sono soggetti al confronto proprio in questi giorni.
Ora, avere attivato un accordo di collaborazione con lo staff del Ministro Brunetta, avrà ricadute sul percorso fatto finora? E soprattutto, se le avrà, di quale natura saranno? Perché i Sindacati sammarinesi sono stati tenuti all’oscuro di queste trattative in corso? E ancora: dall’esterno di lavorerà sul progetto di riforma della PA del nostro paese, che riguarda 4.000 dipendenti sammarinesi (in un certo senso la nostra FIAT…); si avrà rispetto delle nostre peculiarità?
Detto questo, anche secondo noi è giusto confrontarsi con la realtà esterna; il problema vero è trovare delle realtà paragonabili. Il nostro paese, per dimensioni, modello economico e sociale è decisamente “a sé stante”, per prevedere la semplice importazione di modelli esterni. Facciamo notare che la cosa era del resto anche evidenziata nella relazione della Segreteria per gli Affari Interni dell’Aprile 2007, documento che ha dato il là alla riforma, dove si esplicita la filosofia della riforma e che ne rappresenta il documento politico guida.
In tale documento, a pagina 4 si afferma che “….importare modelli esterni in una realtà del tutto originale è molto pericoloso. Si rischia innanzitutto di non procedere con una riforma più volte progettata ma che si è sempre arenata.”
A questo punto chiediamo se la collaborazione attivata col Ministro Brunetta sia rispettosa di questi principi, anche perché, ripetiamo, ha la singolarità di essere messa in piedi più di due anni dopo l’inizio del processo di riforma, a giochi in corso; per di più con un modus operandi da “mercato riparatore” che alcune squadre di calcio attuano a gennaio quando qualcosa non funziona. Sorvoliamo poi sull’aspetto dei costi, che saranno sicuramente contenuti; ma se così non fosse, date le priorità del Governo in una fase di crisi economica quale quella che stiamo vivendo, non sarà che tale collaborazione promette la messa in atto della “dieta Brunetta” tout court?
A scanso di equivoci ricordiamo che la FUPI-CSdL è la prima a sollecitare una politica di riduzione degli sprechi; detto questo però ci opporremo con tutti i mezzi a nostra disposizione se ci saranno misure che andranno nella direzione di intaccare l’alta qualità dei servizi resi dalla nostra Pubblica Amministrazione e i diritti dei suoi dipendenti.