
Perchè il riferimento del Segretario di Stato per gli Affari Esteri, Luca Beccari (Pdcs), sull’Accordo di Associazione con l’Unione Europea e il relativo dibattito previsto previsto al punto sei dell’ordine del giorno dei lavori della relativa Commissione consigliare permanente che si riunirà da domani è stato convocato in seduta segreta?
Non ho dedicato, fino ad ora e nonostante la delicatezza e importanza della tematica per il futuro di San Marino, troppa attenzione all’Accordo di Associazione con l’Unione Europea. Non l’ho fatto per un motivo semplicissimo: a trattativa in corso le parti erano tenute ad una sorta di “clausola di riservatezza”, se non formale almeno sostanziale e finalizzata a non creare turbative esterne ad una trattativa, ad un tavolo di confronto non semplice. Cosa dire, quindi, di una trattativa della quale non era possibile conoscerne nel dettaglio i termini, gli eventuali pro e gli eventuali contro per la piccola Repubblica opposta al “gigante” europeo in un confronto impari?
Qualcosa, a dire il vero, è trapelato. Ma troppo poco. Ora, però, ad ormai un mese dalla chiusura del tavolo bilaterale e della relativa definizione del testo che andrà a comporre il “trattato” bilaterale che si prefigge di allineare, rendere facilmente integrabili due sistemi economici distinti (quello europeo, noto un tempo come CEE, e quello sammarinese) così da favorire sia lo snello scambio di informazioni fiscali e finanziarie, sia i relativi iter burocratici nelle pratiche di rapporto finanziario, di import e di export di beni e servizi fra il “Golia” Ue e il “Davide” San Marino… Ora, dicevo, ad ormai un mese dalla parafrasatura del testo, quando la delicata e difficile trattativa è ormai conclusa, il segreto appare ingiustificato.
Eppure, si continua a “secretarne” i contenuti. Al pari, visto l’odg della Commissione Esteri di domani, di riferimenti ufficiali e dibattiti politici. Mi sembra assurdo! Oltre che irrispettoso per la cittadinanza che, peraltro, dei termini e degli obiettivi di questo accordo sembra davvero non averci capito nulla, arrivando addirittura a intenderlo come una sorta di “pre-adesione” del Titano all’Unione Europea, una sorta di richiesta di divenire il ventinovesimo stato membro dell’Ue. Castroneria evidente, ma non per gran parte della popolazione sammarinese…
L’unica cosa certa che si può affermare senza attendere che l’ormai intollerabile segreto steso attorno a questo Accordo bilaterale venga ritirato dal governo è che sottoscrivendo l’Accordo di Associazione San Marino non avvia nessuna procedura di adesione all’Unione Europea.
Una condizione, questa del non aver compreso cosa sia l’Accordo di Associazione, che a mio parere -ma non credo di essere il solo- rende doverosa e urgente la pubblicazione integrale del testo concordato che il Titano dovrà ora scegliere se sottoscrivere per determinare -certamente in cambio di concessioni e rinunce forse anche “pesanti”- una perfetta integrazione del sistema economico e normativo sammarinese a quello Cee, o, invece, rifiutare la sottoscrizione dell’intesa così come concordata dopo anni di serrato certamente difficile confronto bilaterale.
Quali saranno i vantaggi di una sottoscrizione sammarinese dell’accordo? Quali quelli di un garbato “no grazie”? E quali gli svantaggi, i rischi della prima e della seconda ipotesi? Nessuno lo sa, a parte qualche membro di governo e, da domani, i membri della Commissione Esteri, che però saranno ancora e incredibilmente vincolati al segreto.
Per quale valido motivo -mi chiedo e mi permetto di chiedere a chi lo rinnova- si continua a negare ai cittadini la possibilità di conoscere i contenuti di un documento che -sia se sottoscritto sia se non sottoscritto- determinerà importanti effetti sul futuro economico e sociale della Repubblica di San Marino e della sia comunità? Perchè i sammarinesi non devono conoscere i termini di questa intesa, così da poter finalmente valutare sia la qualità dell’azione diplomatica portata avanti dal governo nel tavolo di confronto che gli eventuali vantaggi e svantaggi per la Repubblica?
Ogni giorno che passa serve soltanto ad aumentare equivoci e confusione nei cittadini. Ragion per cui è indispensabile rendere pubblico il testo parafrasato, così da permettere una serena analisi del contenuto e una attenta e altrettanto serena valutazione degli effetti a chi, in fondo, pagherà sulla propria pelle la scelta, che sia in un senso o nell’altro.
Enrico Lazzari