Da anni si parla dell’Accordo di Associazione con l’Unione Europea come della “svolta storica”, dicono, per la Repubblica di San Marino. Un traguardo inseguito da anni, negoziato con fatica e parafato lo scorso anno, un testo che nessuno o pochi hanno avuto la voglia di leggerlo nei minimi dettagli.
Tutto bene, dunque? Non proprio.
Perché a distanza di tanto tempo, un pezzo fondamentale di quel puzzle rimane avvolto nel mistero: l’ADDENDUM.
Un’appendice, un allegato, una postilla. Chiamatelo come volete. In apparenza un dettaglio tecnico, in realtà la parte che – stando a quanto scrive la stampa andorrana – ha sbloccato definitivamente la trattativa, convincendo prima l’Italia e poi l’Europa a dare il via libera verso la ratifica e la firma.
In Andorra lo hanno detto chiaro e tondo, ai loro cittadini, con la trasparenza di chi considera l’informazione un diritto democratico.
Da noi, invece, nulla! Si usa la tattica del silenzio assoluto, della zero democrazia. Nessun documento pubblicato. Nessuna spiegazione chiara. E soprattutto nessuna possibilità per i sammarinesi di leggere e giudicare con i propri occhi questa cosa strana che chiamano ADDENDUM ma che solo in pochi conoscono.
E qui entra in scena il Segretario Beccari, che in una riunione pubblica ha avuto il coraggio di affermare che i sammarinesi non sarebbero “in grado di capire” il contenuto dell’Accordo di Associazione. Tradotto: meglio non disturbare il manovratore. Meglio che la gente resti all’oscuro.
Una dichiarazione che da sola basterebbe a sollevare indignazione. Perché non solo si nega un diritto di conoscenza ai cittadini, ma si insinua anche che siano troppo ignoranti per esercitarlo. Una democrazia rovesciata: chi governa decide cosa il popolo può o non può sapere.
E allora viene spontaneo chiedersi: cosa c’è dentro quell’ADDENDUM che non può essere reso pubblico?
Perché se fosse un semplice tecnicismo giuridico, come si cerca di far credere, non ci sarebbe alcun problema a diffonderlo.
Il sospetto, invece, è che lì dentro ci sia scritto qualcosa che riguarda direttamente la vigilanza sul nostro sistema finanziario. Una materia delicatissima, che da sempre fa gola alla Banca d’Italia e, per estensione, alla BCE.
Da decenni Roma guarda con appetito alla piccola ma strategica piazza finanziaria sammarinese. E da decenni San Marino resiste, tra alti e bassi, rivendicando la propria autonomia di controllo. Ora che i nostri conti sono puliti, ora che non siamo più sulle black list, ora che la nostra finanza non fa più scandalo, potrebbe essere arrivato il momento giusto, ovviamente per loro, di prendersi quello che vogliono da sempre.
E allora, l’ADDENDUM è forse il cavallo di Troia con cui si è “svenduta” la vigilanza a Banca d’Italia o direttamente a Francoforte? Perché altrimenti non si spiega tutto questo riserbo, tutta questa paura di mostrarlo ai cittadini.
BECCARI CI HA VENDUTI? ALLA BANCA D’ITALIA ED ALLA BCE?
Sarebbe un fatto di portata storica: San Marino che rinuncia alla propria sovranità su un pezzo fondamentale del proprio Stato, la gestione del sistema finanziario, per metterlo in mani altrui.
Un cedimento travestito da “integrazione europea”.
E tutto questo, per cosa? Per poter dire di aver firmato finalmente l’Accordo? Per tagliare un nastro a Bruxelles? O, peggio, per un misero “piatto di lenticchie” da rivendere in patria come vittoria politica?
La questione non è tecnica, non è da addetti ai lavori. È politica. È democratica. È una questione di trasparenza.
I cittadini hanno il diritto di sapere cosa viene firmato a loro nome.
Hanno il diritto di leggere un documento che condizionerà il futuro della Repubblica per i prossimi decenni.
Tenere nascosto l’ADDENDUM non è un dettaglio burocratico: è un atto grave, che mina la fiducia nelle istituzioni e alimenta i sospetti. Perché quando la politica nasconde, vuol dire che ha paura di far vedere.
E allora, Segretario Beccari, le faccio una domanda semplice:
Perché non pubblicate l’ADDENDUM?
Cosa temete? Che i cittadini capiscano troppo bene?
Fino a quando continuerete a trattarci da sudditi, incapaci di leggere e di giudicare?
Perché la verità, piaccia o meno, è che questo segreto non potrà durare per sempre. E quando emergerà, come sempre accade, sarà molto peggio per chi oggi pensa di poterlo nascondere.
Tutti noi vi chiederemo il conto per questa schifezza che sia chiama ACCORDO DI ASSOCIAZIONE UE, prima o poi.
Marco Severini – direttore GiornaleSM