Trump annuncia l’intesa tra Israele e Hamas: verso la fine della guerra a Gaza e la liberazione degli ostaggi

La lunga guerra di Gaza potrebbe avviarsi alla conclusione. Israele e Hamas hanno raggiunto un accordo di pace sotto la regia diplomatica degli Stati Uniti. L’annuncio è arrivato da Donald?Trump, che ha confermato la firma della prima fase del piano negoziato e mediato con Qatar, Egitto e Turchia.

Secondo quanto anticipato dall’ex presidente americano, l’intesa prevede un cessate il fuoco immediato, il ritiro progressivo delle truppe israeliane e lo scambio di prigionieri e ostaggi. Tutti i civili ancora trattenuti nella Striscia saranno rilasciati “in tempi brevissimi”, ha assicurato Trump in un messaggio pubblicato sul suo social Truth. L’ex presidente ha definito l’accordo “un passo storico per la pace in Medio Oriente e per la sicurezza di entrambi i popoli”.

Da Doha è arrivata la conferma del ministero degli Esteri del Qatar, che ha parlato di un’intesa completa su modalità e meccanismi di attuazione. Il piano, spiegano fonti diplomatiche, apre anche all’ingresso coordinato di aiuti umanitari nel territorio palestinese, devastato da due anni di guerra.

A Gerusalemme, il primo ministro Benyamin?Netanyahu ha parlato di giornata “storica”, anticipando che il provvedimento sarà formalizzato domani dal governo. “Grazie a Dio e all’impegno di Trump riporteremo tutti a casa”, ha dichiarato il premier israeliano, che ha più volte ribadito la volontà di mantenere un presidio militare solo nell’area di Rafah.

Sul versante palestinese, fonti di Hamas hanno confermato che la firma ufficiale avverrà in Egitto, precisando che la tregua comporterà l’uscita graduale delle forze israeliane dalla maggior parte della Striscia.

I quotidiani israeliani riferiscono che la liberazione degli ostaggi ancora in vita potrebbe avvenire sabato, in un’unica operazione coordinata. Un’eventualità accolta con sollievo dalle famiglie dei rapiti, che parlano di “speranza ritrovata dopo mesi di attesa”.

Nelle strade di Gaza City e Khan?Younis centinaia di persone hanno festeggiato l’annuncio, dopo un conflitto che avrebbe provocato, secondo stime israeliane, oltre 67?mila vittime tra la popolazione palestinese.

Trump, atteso a breve a Gerusalemme per un intervento alla Knesset, ha ringraziato i Paesi mediatori e confermato l’impegno degli Stati Uniti a sostenere la ricostruzione di Gaza e il successivo percorso di stabilizzazione.

Ampio il consenso internazionale. Il presidente israeliano Isaac?Herzog ha definito l’accordo “degno del Nobel per la pace”, mentre la premier italiana Giorgia?Meloni ha espresso “profonda soddisfazione per un risultato che può cambiare il volto della regione”. Dalla Turchia, Recep?Tayyip?Erdogan ha elogiato “la volontà politica che ha reso possibile questo traguardo”, e il patriarca latino di Gerusalemme, cardinale?Pizzaballa, ha invitato i fedeli a “guardare con fiducia all’inizio di un cammino di riconciliazione”.

Con la tregua ormai all’orizzonte, la Forza di difesa israeliana (Idf) si prepara a ridislocare i propri reparti lungo nuove linee di sicurezza, mentre la comunità internazionale guarda a Gaza con un sentimento misto di cautela e sollievo: il conflitto più devastante del decennio sembra, finalmente, a un punto di svolta.