«L’accordo c’è, tutte le forze parlamentari hanno compreso l’importanza di questa misura messa in campo dal Movimento 5 Stelle». Il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, ha confermato che sulla proroga del Superbonus al 2023 c’è un’intesa in tutta la maggioranza. perché «tiene assieme tre grandi questioni: ambientale con il risparmio energetico, sociale per dare a tutti la possibilità di vivere in una appartamento sicuro e confortevole e dà rilancio al settore edile che dal 2008 è fermo». Secondo l’esponente pentastellato, oltre all’impegno del presidente del Consiglio e del Consiglio dei ministri, c’è quello d di tutte le forze politiche». In ogni caso, una volta trovato posto alla proroga in un prossimo provvedimento (incluso il dl Sostegni-bis), bisognerà sempre attendere il monitoraggio del ministero dell’Economia anche se, come rilevato dall’Ance, nell’attuale formulazione piuttosto farraginosa «al 28 aprile risultano quasi 13mila interventi per un ammontare corrispondente di oltre 1,6 miliardi di euro, con un aumento in due settimane del 26,8% in termini di numero e del 36% nell’importo».
E proprio attraverso il decreto Sostegni-bis bisognerà trovare una soluzione alle questioni economiche che finora sono state accantonate per mancanza di stanziamenti. Il ministero del Lavoro sta preparando una norma per prorogare la scadenza del termine dei versamenti contributivi degli autonomi, attualmente prevista il 16 maggio. Il nuovo termine è in via definizione e sarà stabilito con il ministero dell’Economia. Per consentire il rinvio occorrerà anche il via libera di Bruxelles in tema di compatibilità con le norme sugli aiuti di stato, ma la procedura dovrebbe essere rapida.
Un altro punto sul quale ha invece insistito il ministro Patuanelli è il superbonus per e imprese ovvero la deducibilità degli investimenti in beni materiali e immateriali, emendamento al dl sostegni bloccato dalla Ragioneria generale dello Stato (Rgs). «Con la cessione del credito d’imposta agli istituti finanziari daremmo una spinta fondamentale alle nostre aziende di tutti i settori». «Le imprese – ha dichiarato il presidente di Assolombarda Alessandro Spada -vanno ancora aiutate dal punto di vista della patrimonializzazione e della diversificazione delle loro fonti finanziarie». Il numero uno degli imprenditori milanesi ha sottolineato la necessità di continuare a finanziare «misure come il prolungamento della moratoria o la restituzione dei prestiti garantiti da sei a quindici anni aiutano, altrimenti, per i prossimi anni le aziende di ogni settore si troveranno costrette a impegnare il proprio cash flow non per gli investimenti ma per far fronte agli oneri e alla restituzione del debito».
Nonostante le attese positive del mercato (ieri Piazza affari ha chiuso con un moderato rialzo dello 0,48%), Moody’s ha lasciato invariato il rating «Baa3» dell’Italia. La valutazione, si legge in una nota, «riflette da un lato una economia diversificata e un livello di debito privato basso, ma dall’altro una crescita che resta debole, un debito pubblico destinato ad aumentare a causa della pandemia». In buona sostanza, la revisione periodica non ha determinato nessuna presa di posizione come se l’agenzia di rating intendesse verificare la prima fase attuativa del Pnrr, soprattutto sul fronte delle riforme strutturali. Moody’s ha ricordato la bassa crescita della produttività, le inefficienze del sistema legale e amministrativo, le divergenze macroeconomiche tra le Regioni nonché alcune debolezze del settore bancario. Una legge di Bilancio oculata, a questo punto, è una conditio sine qua non per evitare bocciature.
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