«Con mio figlio c’è stato un abbraccio emozionante». Così Martina Levato, 23 anni, condannata a 14 anni di carcere per una aggressione con l’acido, ha raccontato al suo legale, l’avvocato Stefano De Cesare, il primo incontro avvenuto martedì con il bimbo che ha partorito il 15 agosto e che ha potuto vedere dopo il provvedimento del Tribunale per i minorenni. Martina ha già visto di nuovo mercoledì mattina suo figlio ed è rimasta con lui poco più di una mezz’ora. «Era felicissima e molto emozionata, adesso è sicuramente più serena», ha detto l’ avvocato De Cesare.
Incontri protetti
Questa possibilità è stata concessa alla ragazza dai giudici del tribunale dei minori, che le hanno dato modo di vedere il figlio ogni giorno «per un tempo limitato». Sempre, però, sotto gli occhi attenti e vigili degli operatori socio sanitari dell’ospedale e degli agenti di polizia penitenziaria che sorvegliano la sua stanza. I giudici, tuttavia, hanno impedito a Martina di allattare direttamente il figlio, anche se alla mamma è stato chiesto fin dal primo giorno di prelevarsi il latte che le infermiere danno al piccolo col biberon. Anche i nonni, Vincenzo e Maria Levato, che fin dal primo giorno hanno comunque visto il nipote, da martedì hanno avuto anche l’autorizzazione del collegio presieduto da Antonella Brambilla a stare con il piccolo nelle ore che la clinica Mangiagalli riserva alle visite.