Acqualagna (PU), il mistero della scomparsa di Riccardo Branchini: le speranze sempre più esili ma concrete e alimentate dalla traccia gps e da ricerche fatte dal ragazzo su trasporti per capitali euroepee

A quasi un anno dalla scomparsa, il caso di Riccardo Branchini continua a suscitare interrogativi e concrete speranze. Infatti, sono passati oltre dieci mesi dalla notte tra il 12 e il 13 ottobre 2024, quando Riccardo Branchini, 20 anni, è svanito nel nulla da Acqualagna, lasciando dietro di sé un’auto abbandonata, un telefono, un portafoglio e una scia di interrogativi che tengono la sua famiglia e l’intera comunità sospese tra speranza e angoscia.

Due elementi emersi dalle indagini – le ricerche sui mezzi di trasporto effettuate dal giovane e il mistero di una foto cancellata dal suo cellulare – alimentano un concreto filo di speranza che Riccardo possa essere ancora vivo, ma con il passare dei giorni le certezze si affievoliscono, lasciando spazio a un’attesa sempre più fragile.

Riccardo, descritto da chi lo conosceva come un ragazzo brillante, riservato e appassionato di informatica, è scomparso dopo una serata trascorsa con amici a Urbino. La sua Lancia Ypsilon, ritrovata vicino alla diga del Furlo, conteneva oggetti personali ma nessuna traccia del giovane.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Urbino, hanno portato alla luce dettagli che suggeriscono una possibile fuga volontaria:

  • Ricerche di viaggio – Sul suo computer e smartphone sono state trovate ricerche recenti su treni, FlixBus e voli per città europee come Dublino, Berlino, Copenhagen e Londra, oltre a Bologna. In particolare, il giorno della scomparsa, Riccardo aveva visualizzato gli orari di un autobus da Pesaro a Bologna, senza però acquistare biglietti. Questi indizi hanno fatto ipotizzare che il giovane possa aver pianificato un allontanamento, forse con l’intenzione di iniziare una nuova vita altrove.

  • Foto cancellata – Poco prima della sua sparizione, Riccardo aveva scattato una foto con il cellulare, poi cancellata. Gli inquirenti sono riusciti a recuperarla, ma il suo contenuto rimane avvolto nel riserbo, così come l’eventualità che sia stata inviata a qualcuno. Era un messaggio? Un indizio lasciato intenzionalmente? O semplicemente un gesto senza significato?

L’avvocato della famiglia, Elena Fabbri, non nasconde la preoccupazione: “Ogni giorno che passa rende più difficile credere che Riccardo sia al sicuro, ma non possiamo smettere di sperare”.

La madre di Riccardo, Federica Pambianchi, vive un’altalena di emozioni: “Mio figlio è là fuori, da qualche parte, ne sono certa”, ha dichiarato in un recente appello, la voce spezzata ma carica di determinazione. “Ma temo anche che possa essere in pericolo, magari fidandosi delle persone sbagliate”.

La famiglia, sostenuta dall’associazione Gens Nova, continua a chiedere aiuto alla comunità, invitando chiunque abbia informazioni o foto di possibili avvistamenti a farsi avanti. Una segnalazione arrivata da Melide, in Svizzera, ha riacceso le speranze: una donna ha riferito di aver dato un passaggio a un ragazzo somigliante a Riccardo, con un orecchino a forma di croce, diretto verso Lugano. Ma senza conferme fotografiche o documentali, anche questa pista rimane sospesa.

Le ricerche nella diga del Furlo, scandagliata con sonar e sommozzatori, non hanno dato esito, e l’ipotesi di un gesto estremo sembra perdere forza. Tuttavia, i movimenti dell’auto di Riccardo, tracciati tramite GPS, mostrano soste inspiegabili prima di raggiungere la diga, come se il giovane stesse aspettando qualcuno o seguendo un piano preciso. Questi dettagli, uniti alla scoperta di una lettera nella sua stanza e di un biglietto con scritto “buona vita” lasciato a un amico, rendono il caso ancora più intricato.

Mentre le autorità proseguono le indagini, la comunità di Acqualagna si stringe attorno alla famiglia di Riccardo, rispettando il loro dolore e la loro riservatezza. “Era un ragazzo speciale, con un mondo interiore profondo”, ricorda un amico, preferendo restare anonimo. “Speriamo tutti che torni, ma il tempo non gioca a nostro favore”.

Con il passare dei mesi, le speranze di ritrovare Riccardo si fanno sempre più esili, come un filo che si assottiglia ma non si spezza. E’ innegabile che precisi indizi come le ricerche web e la traccia gps rendano concreta la possibilità di una figa volontaria. La foto cancellata e le ricerche online restano gli ultimi frammenti di una storia che nessuno riesce ancora a decifrare.

Federica, instancabile, ripete: “Riccardo, dacci un segno. Ti stiamo aspettando”. E in quel “ti stiamo aspettando” c’è tutto il peso di un amore che non si arrende, nonostante l’ombra dell’incertezza.

e.l.