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Capitan Harlock ha ammaliato generazioni diverse con la sua aria malinconica, la benda sull’occhio, il mantello e i capelli arruffati e il suo stigma di fuorilegge che combatte per una causa più giusta di quella sancita dalle leggi. L’artista manga Akira ‘Leiji’ Matsumoto, noto per opere come “La corazzata spaziale Yamato”, “Galaxy Express 999”, “Starzinger” e padre del pirata Capitan Harlock si è spento lo scorso 13 febbraio in un ospedale di Tokyo per insufficienza cardiaca all’età di 85 anni. Lo ha annunciato oggi lo studio di produzione Toei.
Nato nel 1938 nella prefettura giapponese occidentale di Fukuoka, Matsumoto sviluppa precocemente l’interesse per il disegno e a soli 15 anni vince un concorso che gli consente di pubblicare il suo primo lavoro, un manga intitolato “Mitsubachi no Boken” (Le avventure di un’ape). Continua poi a consolidare la sua reputazione con “Otoko Oidon” nel 1971. Nel 1974 viene trasmessa per la prima volta “La corazzata Yamato”, serie televisiva animata di fantascienza che ha come protagonista l’astronave Yamato. Lavoro fondamentale nella storia degli anime, che segna una svolta verso creazioni più complesse e ispirando opere come Gundam e Neon Genesis Evangelion.
“Un pirata tutto nero che per casa ha solo il ciel”: dal primo momento in cui appare sullo schermo tra Capitan Harlock, archetipo di tutti gli eroi, e il pubblico italiano, giovane e non, scatta un colpo di fulmine. Corre l’anno 2977: la Terra, pur essendo in pace, è abitata da un’umanità incurante dei danni causati al pianeta per sostentare uno stile di vita apatico e statico. Sono in pochi a non condividere questo stato delle cose, tra questi c’è il famigerato Capitan Harlock: un pirata dello spazio, nel quale naviga con la sua nave Arcadia per sfuggire ai tentativi di cattura del Primo Ministro della Terra.
Capitan Harlock è rimasto nel cuore degli italiani dal 1979 a oggi, essendo la prima opera animata di Leiji Matsumoto ad arrivare nel nostro Paese (giunta comunque anche in cartaceo, in varie edizioni). Harlock è il simbolo vivente della libertà, è colui che vola nello spazio infinito e non accetta di vivere un’esistenza inutile sulla Terra pur amandola con tutte le sue forze.
A partire dal 2001, Matsumoto supervisiona anche la realizzazione dei video animati che accompagnano i brani di Discovery, secondo album del duo elettronico francese dei Daft Punk: canzoni come One More Time e Harder, Better, Faster, Stronger vengono accompagnate così da controparti anime che poi nel 2003 convergono nel film animato Interstella 5555: The 5tory of the 5ecret 5tar 5ystem, un vero e proprio lungometraggio legato dalla colonna sonora del duo.
Negli anni più recenti Leiji Matsumoto aveva diradato i suoi impegni creativi e pubblici, soprattutto dopo che nel 2019, mentre era in tour a Torino per celebrare i 60 anni di Capitan Harlock, aveva accusato dei gravi problemi respiratori. (ANSA).
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