OGGI tocca a Massimo Masini. Si aprono questa mattina gli interrogatori dell’«Operazione Icaro», il terremoto giudiziario legato al fallimento di Aeradria che vede una schiera di personaggi eccellenti travolti da una bufera senza precedenti. Il primo a essere sentito, questa mattina, sarà l’ex presidente della società che gestiva l’aeroporto Fellini, al quale è stato imposto l’obbligo di dimora nel comune di residenza, così come al suo vice presidente dell’epoca, Massimo Vannucci e ad Alessandro Giorgetti, al vertice di Air, società collegata ad Aeradria. FINO a questo momento, Masini si è sempre rifiutato di rilasciare commenti o interviste, evitando ogni dichiarazionene ufficiale sulla tempesta che l’ha investito. Oggi comparirà davanti al giudice per le indagini preliminari, un interrogatorio a cui sarà presente però anche Luca Bertuzzi, il sostituto procuratore che insieme al collega Paolo Gengarelli e al procuratore capo, Paolo Giovagnoli, ha coordinato le indagini del Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza. Un colloquio su cui non ci sono anticipazioni, e da cui i magistrati sembrano aspettarsi parecchio. Dopo di lui, toccherà ad altri due indagati della maxi inchiesta, il commercialista di Air, Santo Pansica, e Fabio Rosolen, un dipendente della società Rdr. LA SVOLTA in un indagine che sta facendo tremare la città, c’è stata mercoledì scorso, quando le Fiamme Gialle hanno fatto scattare sequestri milionari nei confronti di quelli che vengono indicati come i principali protagonisti del sistema’ che, secondo gli inquirenti, ha consentito al Fellini di poter sopravvivere anche a costo di commettere una sfilza di reati. Gli indagati sono 34, ma è alla lista dei nove’ che i finanzieri hanno notificato sequestri preventivi da 749mila euro ciascuno, contestando una associazione a delinquere, finalizzata alla truffa delle erogazioni pubbliche. I nove in questione sono il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi; l’ex sindaco, Alberto Ravaioli; gli ex presidenti della provincia, Stefano Vitali e Nando Fabbri; il presidente di Rimini Fiera, Lorenzo Cagnoni; l’ex presidente della Camera di Commercio, Manlio Maggioli. Nei confronti di Masini, Vannucci e Giorgetti, è stato disposto anche un altro sequestro di beni, fino alla concorrenza di nove milioni e 296mila euro, in solido, come provento della presunta bancarotta fraudolenta distruttiva. Il Resto del Carlino
