
(ANSA) – ROMA, 16 FEB – “Il calcio si evolve a un ritmo
incessante e, di conseguenza, anche il nostro ruolo. Per questo
oggi si parla di agenzia e non più di agente”. Il procuratore
sportivo Alessandro Lucci, intervistato dalla prestigiosa
rivista economica statunitense Forbes, ha parlato del ruolo
degli agent. Lucci ha raccontato la propria avventura nel mondo
del calcio, iniziata nel 1999, parlando di come il ruolo
dell’agente sia completamente cambiato nel corso degli anni.
A mutare, di conseguenza, anche il modo in cui si conduce una
trattativa, sottolinea Lucci: “Ho bisogno di condurre le
negoziazioni di persona, perché mi permette di generare
quell’energia, quel campo magnetico che diventa travolgente
durante una trattativa. Da remoto questi elementi mancano. Gli
scenari futuri del calciomercato? La definizione e
l’immediatezza con le quali si invia un messaggio hanno cambiato
completamente il nostro ritmo di vita, è per questo che la
figura dominante sarà la comunicazione”.
“Oggi non parliamo più dell’agente, ma piuttosto
dell’agenzia”, ha fatto notare Lucci, la cui World Soccer Agency
attualmente gestisce 39 clienti (fra i quali Dejan Kulusevski
del Tottenham Hotspur, Leonardo Bonucci della Juventus ed Edin
Dzeko dell’Inter) che, insieme, vantano 283 milioni di dollari
di valore di mercato, uno dei più alti in Italia. “Ora, per
rimanere competitivi in questo mondo sportivo moderno e
frenetico, gli agenti hanno dovuto ampliare i servizi,
diventando una figura di riferimento che gestisce praticamente
tutti gli aspetti della vita di un cliente, non solo il
contratto di lavoro. Oggi, i loro doveri si estendono oltre il
famoso momento in cui un cliente viene fotografato per aver
posto la propria firma su un nuovo accordo”, conclude. (ANSA).
—
Fonte originale: Leggi ora la fonte