Aggirare la legge paga, anzi consente di battere cassa direttamente allo Stato.
È quello che capiterà infatti alla Carlo Filippini Editore, attualmente sorpresa ad aver commesso un abuso edilizio che non consentirebbe la realizzazione del giornale l’Informazione e che ha ottenuto solo a maggio 2010 la modifica dell’oggetto sociale della licenza dal congresso di Stato perché dopo un controllo si è scoperto che non avrebbe potuto stampare in proprio.
Ebbene, due infrazioni che imporrebbero il ripristino dei parametri prima di poter operare e che hanno visto comminare dalle autorità sammarinesi anche una multa ai trasgressori oltre all’obbligo della rimozione dell’abuso.
Multa che non sembra sia stata pagata e che comunque non ha comportato alcuna interruzione. Con santa pace di chi ha fatto la campagna proprio contro l’Ufficio Industria.
Eppure per aver lavorato, dal 2006 al maggio del 2010 con una licenza che non consentiva la stampa in proprio e per aver ancora un abuso che inficia la sede dove viene realizzata, l’informazione ha fatto, tramite appunto l’editore Carlo Filippini, richiesta di ricevere i contributi all’editoria alla segreteria di Stato all’Informazione (un nome, un caso, ….) tramite la commissione di vigilanza.
E non solo. Dall’Informazione sarebbero giunte anche segnalazioni ed esposti alla commissione stessa contro gli altri gruppi editoriali che hanno fatto richiesta delle provvidenze, per la presenza di presunte irregolarità amministrative. In tutto questo la commissione di vigilanza, sembra sotto imput della segreteria di Stato, ha quindi nuovamente cambiato le carte in tavola e chiesto documenti diversi da quelli degli anni passati alle società editoriali.
E così in questi giorni la commissione dovrebbe tornare a riunirsi, ottenuta la documentazione integrativa, per assegnare o meno le provvidenze.
C’è anche da dire che da anni la commissione e il governo, sono parecchio inadempienti verso le società editoriali, in quanto la legge prevede un rimborso del 7% delle spese, ma a bilancio sono state sempre inseriti meno fondi rispetto al necessario. Così alle imprese che ne avrebbero diritto per legge, è sempre stato dato poco più del 3% di quanto spettasse. E non parliamo di cifre rilevanti, ma di un totale di circa 60mila euro da dividere in 5 o 6 soggetti, mentre ne servirebbero poco meno del doppio.
Eppure a realtà che non sono affatto sammarinesi, come l’agenzia Dire, l’agenzia Adnkronos, la Padania, ecc… negli ultimi anni sono stati erogati ben 470mila euro tra il 2008 e il 2010. Non c’è che dire. Soprattutto se parte di quei soldi è stata tolta dal fondo di riserva, perché il relativo capitolo di spesa è stato soppresso durante la votazione della legge di bilancio.
E nonostante tutto con una sorta si spudoratezza incredibile, dopo che negli ultimi due anni la Carlo Filippini Editore non aveva fatto richiesta delle provvidenze proprio per protesta, ora si trova lei in abuso, sotto multa, e nonostante questo fa richiesta dei contributi e protesta contro chi ha ottenuto sempre meno di quello che doveva ottenere dalla legge……