Sei indagati per lesioni aggravate. E’ questa l’ipotesi di reato contestata a sei attivisti, tutti legati ai centri sociali di Casa Madibache, che sono finiti nel registro degli indagati per l’aggressione ai danni di cinque aderenti a Forza Nuova, aggressione avvenuta sabato scorso davanti al supermercato Conad di via Dario Campana e culminata con il ferimento di Mirco Ottaviani e Roberto Lo Giudice. Si tratta di cinque italiani e un cittadino ivoriano, tutti assistiti dagli avvocati Piergiorgio Campolongo e Paola Urbinati. E all’alba di ieri mattina, Polizia e carabinieri hanno compiuto diverse perquisizioni, ad iniziare da Casa Madiba, Casa Don Gallo e nei singoli domicili degli indagati. L’operazione ha preso il via pochi minuti prima delle sei. Le forze dell’ordine hanno sequestrato cellulari, pc, hardware, pennette Usb, ma, come ha evidenziato l’avvocato difensore degli attivisti dei centri sociali, Campolongo, «non è stata trovata nè droga, nè armi, nè oggetti atti ad offendere». A inchiodare i sei indagati sono state le immagini delle telecamere di sorveglianza del supermarket di via Dario Campana che hanno immortalato l’escalation dei fatti incriminati della vigilia di Pasqua. Non una rissa, ma una vera e propria aggressione con gli esponenti di Casa Madiba, in schiacciante superiorità numerica, trenta contro cinque, che hanno assalito i militanti di Forza Nuova mentre erano impegnati in una colletta alimentare a favore delle famiglie italiane più bisognose. I carabinieri e la Polizia, grazie ai fotogrammi, sono riusciti a dare un volto ed un nome ai protagonisti di quel pestaggio selvaggio. Sempre le immagini avrebbero evidenziato l’assalto subito da Mirco Ottaviani, il segretario regionale di Fn, sbattuto terra dai ‘rivali’ e poi colpito duramente, a calci, nel volto, da un militante dei centri sociali che indossava gli anfibi. I filmati in mano a Polizia e carabinieri avrebbero anche smentito la ricostruzione fatta da Casa Madiba che parlava di ‘catene estratte dai giubbotti’ di qualche forzanovista. Tutto questo non figurerebbe, a tutt’oggi, nel materiale in possesso degli inquirenti. E per aiutare il lavoro delle forze dell’ordine, intanto i cinque attivisti di Forza Nuova hanno spontaneamente consegnato i loro cellulari a Polizia e carabinieri per ricostruire l’esatta dinamica dell’aggressione. Gli inquirenti stanno anche cercando un uomo che si vede dalle immagini del servizio di videosorveglianza mentre sta filmando con un tablet tutto lo scontro fra le due fazioni. Quel filmato potrebbe essere utile per lo sviluppo delle indagini. Il Resto del Carlino
