Momenti di tensione alla conferenza internazionale, già boicottata da Usa, Italia, Olanda e Germania per l’intervento del presidente iraniano. Ban Ki Moon condanna le affermazioni di Ahmadinejad
Caos alla Conferenza sul razzismo di Ginevra per l’intervento di Mahmoud Ahmadinejad. Quando il presidente iraniano ha sferrato un attacco a Israele denunciando la «formazione di un governo razzista in Medio Oriente», i delegati dell’Unione europea hanno lasciato la sala per protesta. Poco prima c’era stata l’irruzione di tre militanti dell’Unione francese degli studenti ebrei che, travestiti da clown, hanno urlato «razzista, razzista» a Ahmadinejad e hanno definito la Conferenza una «buffonata».
Il presidente iraniano ha affermato che dopo la Seconda guerra mondiale furono inviati «migranti dall’Europa e dagli Stati Uniti, per creare un governo razzista nella Palestina occupata», Chiara l’allusione a Israele che peraltro non ha mai chiamato per nome. «Occorre fare degli sforzi per mettere fine agli abusi dei sionisti e dei loro sostenitori», ha insistito il leader della repubblica islamica, «si devono aiutare e incoraggiare i governi a sradicare questo barbaro razzismo e ad avanzare verso la riforma».
Il Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon ha “deplorato” le dichiarazioni anti-israeliane rese dal presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad nel discorso tenuto alla Conferenza Internazionale sul Razzismo in corso a Ginevra.
Segnata ancora prima del suo avvio dalle polemiche la Conferenza dell’Onu si era aperta con la notizia che Israele richiamava il suo ambasciatore a Berna in segno di protesta per l’incontro avvenuto nella serata di domenica tra il presidente svizzero, Hans-Rudolf Merz con il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad. Nel suo intervento inaugurale, il segretario generale dell’Onu si è detto «profondamente deluso» per l’assenza di una decina di Paesi, tra i quali Italia e Stati Uniti, dai lavori. «Sono profondamente dispiaciuto che alcuni Paesi abbiano deciso di rimanere fuori. E spero che non lo rimarrano a lungo».
La Conferenza sul razzismo, la discriminazione razziale e la xenofobia promossa dalle Nazioni Unite è stata disertata da Stati Uniti, Italia, Australia, Canada, Olanda, Polonia, Nuova Zelanda e Germania; tutti Paesi che temono che il summit possa trasformarsi in un processo a distanza a Israele, come accadde nella prima riunione celebrata nella città sudafricana di Durban, quando venne accusato di essere «uno Stato razzista».
La Francia, che aveva deciso in extremis di intervenire,ha condannato «l’incitamento all’odio» pronunciato dal presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad, alla Conferenza sul razzismo di Ginevra e ha chiesto all’Ue di assumere «una posizione molto ferma». L’ambasciatore francese all’Onu ha lasciato la sala dei lavori dopo che Ahmadinejad ha definito «razzista» il nuovo governo israeliano.
Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha condannato come “un intollerabile appello all’odio razziale” il discorso tenuto dal presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad a Ginevra. Sarkozy ha chiesto all’Ue (la cui delegazione ha abbandonato la sala durante il discorso di Ahmadinejad) di dare mostra di “estrema fermezza.” Il ministro degli Esteri francese Bernard Kouchner da parte sua ha affermato che “non è possibile alcun compromesso” di fronte alle dichiarazioni anti-israeliane di Ahmadinejad.