Airbus precipitato, il giallo sul vertice dei capi di Stato: perché Merkel, Hollande e Raojoy hanno fretta?

Panorama of airplane in sunset skyDi certo, a un giorno dalla strage, c’è solo il numero dei morti: nello schianto dell’Airbus Germanwings che viaggiava tra Barcellona e Dusseldorf le vittime sono 150. Restano i dubbi, le incongruenze, i misteri. Difficilissimo il lavoro dei soccorritori: sul luogo, spiegano, si vedono cadaveri ovunque; è stato necessario accendere dei fuochi per tenere lontano i lupi, pronti a divorare i cadaveri. Nel frattempo sono state ritrovate entrambe le scatole nere del velivolo. La prima però è danneggiata e parzialmente inservibile. Maggiori informazioni potrebbero arrivare dalla seconda scatola nera, quella che contiene i dati del volo, e che potrebbe fornire elementi decisivi per ricostruire la dinamica dell’incidente. Dinamica che resta totalmente oscura, tanto che in mattinata Lufthansa ha definito come “inspiegabile” l’incidente. Il colosso tedesco ha ribadito che l’Airbus era “in perfette condizioni e tecnicamente irreprensibile”.

I misteri – E allora che cosa è successo? Perché, per esempio, non è ancora stata divulgata la lista dei passeggeri in via ufficiale? A bordo, secondo alcune indiscrezioni rilanciate da media locali, potrebbe esserci stato un nome “scomodo”, un nome che potrebbe rivelare una nuova verità sullo schianto. E ancora: perché tutta questa fretta nello smentire ogni ipotesi dell’attentato? Per bollare come infondata la pista del terrorismo sono scesi in campo anche gli Stati Uniti, che con la vicenda hanno ben poco a che fare. Vi è poi un terzo dettaglio che non è sfuggito ai più: la “fretta” di tre capi di Stato. Per la prima volta nella storia europea, per un incidente aereo si riuniscono tre massimi rappresentanti, quelli dei Paesi colpiti dalla tragedia: Francois Hollande per la Francia, Angela Merkel per la Germania e Mariano Rajoy per la Spagna. Come mai questa fretta? Quali sono le reali ragioni di questo incontro che si è tenuto a Seyene Les Alpes, in Francia?

I dubbi – Il silenzio, i misteri e la fretta delle istituzioni, dunque, fanno pensare che dietro alla vicenda ci sia qualcosa che ancora non ci viene spiegato. Quegli otto minuti di discea silenziosa dell’Airbus devono ancora essere spiegati. L’esperto di aviazione Sergio Barlocchetti, intervistato da Libero, spiega: “I piloti dovevano essere svenuti”. Altri esperti hanno ipotizzato la presenza di estranei in cabina di pilotaggio. Le voci riferiscono anche di esplosioni a bordo. Il ministro della Difesa tedesco, da par suo, spiega che “non c’è alcuna prova di sabotaggio“. Quindi l’omologo francese, Bernard Cazeneuve: “Non ci sono indizi di peso per ritenere che l’incidente sia stato provocato intenzionalmente da terzi. Non voglio prendere parte a speculazioni o conguetture sulle cause del disastro”, ha aggiunto. Però poi c’è anche chi come Bernard Chabbert, consulente dell’Areonautica francese, spiega: “L’aereo non è precipitato, ma è sceso a un ritmo normale”. E si torna dunque al punto di partenza: perché nessuno ha lanciato l’allarme? Cosa è successo veramente.