AL GRUPPO CREMOMINI, CHE CONTROLLA LA MARR DI RIMINI, TORNA L’INTERA PROPRIETA’ DI INALCA

Il Gruppo Cremonini S.p.A. ha riacquistato quest’oggi il 50% di Inalca dall’ex partner industriale brasiliano di JBS S.A., indiscusso numero uno mondiale nel settore della carne.

Un matrimonio durato soli tre anni che ha visto le parti confrontarsi in una dura battaglia giudiziaria. Per il gruppo italiano è dunque arrivato il divorzio con il partner sudamericano. Quanto al prezzo sborsato (218 milioni 855mila 290,50 euro) è proprio lo stesso al centesimo che Jbs versò alla famiglia modenese nel 2008 al momento in cui venne attuata la joint venture.

Nel frattempo, però, il fatturato di Inalca è cresciuto del 7% annuo a 1.363 milioni e il margine operativo lordo è raddoppiato dai 51 milioni del 2007 ai 101,6 milioni del 2010. Quanto all’utile netto è passato da un rosso di 4,9 milioni a un risultato positivo per 58,3 milioni. Senza contare i 150 milioni di euro investiti dalla società per il potenziamento delle attività soprattutto in Africa e in Russia.

A ricomprare il 50% di Inalca sarà la società Cremonini Produzione, una newco creata ad hoc che nel giro di un paio di mesi si fonderà con l’Inalca stessa. L’operazione è stata sostenuta da un consorzio bancario che non si è limitato a consentire l’acquisto del pacchetto in mano a Jbs. Dimostrando di credere nelle prospettive del Gruppo italiano ha messo sul piatto circa 310 milioni, utili a rifinanziare l’intero debito di Inalca a lungo termine ovvero su sei anni.

Chiusa la lunga diatriba giudiziaria (Cremonini accusava JBS del mancato rispetto dei patti di non concorrenza mentre i brasiliani criticavano duramente la opacità della gestione di Inalca da parte degli italiani), il gruppo modenese punta al futuro. Fra i progetti principali si esalta il raddoppio delle attività produttive a Mosca con l’apertura di una nuova linea per la carne congelata e l’apertura di un macello nel sud della Russia. Mentre nel 2012 è previsto un insediamento in Polonia, uno dei grandi produttori di carne della Ue a 27.

Quanto al Gruppo Cremonini nel suo insieme, l’A.d. Vincenzo Cremonini ha precisato che l’ebitda del 2010 sarà di 160 milioni di euro. Una cifra che salirebbe a quota 210 milioni se si consolidasse il 50% di Inalca appena riportato nel perimetro aziendale. Sempre Vincenzo Cremonini non ha escluso l’ingresso di un nuovo partner  strategico in Inalca. Si precisa che, forse memore degli errori del passato,  questa volta si dovrà trattare “di un socio di minoranza interessato alla redditività del settore”.

4 marzo 2011

====

IL COMUNICATO STAMPA

INALCA: CREMONINI E JBS ANNUNCIANO LA FINE DELLA PARTNERSHIP

Con accordo sottoscritto in data odierna, e contestualmente eseguito, Cremonini S.p.A. e JBS S.A. hanno posto fine alla partnership in Inalca costituita nel 2008.
In esecuzione dell’accordo, JBS S.A. ha restituito al Gruppo Cremonini le azioni rappresentative del 50% del capitale sociale di Inalca S.p.A. e Cremonini ha contestualmente restituito l’importo di euro 218.855.219,50 all’epoca investito da JBS S.A.
JBS e Cremonini hanno altresì concordato di abbandonare definitivamente tutte le controversie e le cause relative alle società, ai dirigenti e ai dipendenti, permettendo alle due aziende di proseguire nelle loro rispettive attività senza vincoli di alcun genere.

4 marzo 2011

Castelvetro di Modena (Italia) San Paolo (Brasile)