Al PalaDozza partono i lavori del museo del basket

(ANSA) – BOLOGNA, 26 MAR – A Bologna sono iniziati i lavori
per costruire il museo del basket italiano. L’annuncio è stato
dato ufficialmente oggi dall’assessore allo sport Matteo Lepore,
anche se già nelle scorse settimane sono state effettuate le
prime demolizioni. Il progetto, in quella che per tradizioni
sportive è considerata la Basket City italiana, era stato
annunciato a inizio 2019, con la speranza di arrivare all’
inaugurazione a inizio 2020. Complice la pandemia non è andata
così, ma ora è iniziato il conto alla rovescia: il Mubit
(acronimo di Museo del basket italiano) richiederà 8-10 mesi di
lavori tra cantiere, ristrutturazione e allestimento. Costo
totale, 1,05 milioni. Inaugurazione, nelle speranze di Lepore, “entro quest’anno”.
    La location è il tempio della palla a spicchi bolognese: il
PalaDozza, storico palazzo dello Sport in piazza Azzarita
costruito nel 1956, che al termine dei lavori ospiterà una ‘agorà’ del basket italiano con aree didattiche per giovani,
scuole e famiglie, oltre che uno spazio eventi per gli addetti
ai lavori. Gli spazi del museo occuperanno circa 400 metri
quadrati. L’area che ospitava gli uffici del Coni sarà dedicata
a mostre temporanee e contributi multimediali. Sulla terrazza
che si affaccia su piazza Azzarita sarà costruito un piccolo
playground. “Il PalaDozza aprirà le porte a tifosi, atleti e a
chiunque vorrà scoprire la storia italiana del basket – commenta
Lepore – Sarà un elemento attrattivo per la zona e per l’intera
città. Un modo per ripartire e attrarre turismo ed economia”.
    Il progetto del museo è sviluppato insieme alla Fip
(Federazione italiana pallacanestro) il cui presidente, Giovanni
Petrucci, è intervenuto oggi alla conferenza stampa di
presentazione: “Bologna sta tornando quello che è sempre stata:
quando dicono Basket City, certamente lo è”, il suo commento.
    “Ci esalta – sottolinea Petrucci – che la nascita del Museo del
basket coincida con il centenario della Federazione. Ci
inorgoglisce che un ente museale, in una città che ama il
basket, sia una forte testimonianza di quello che siamo stati e
che riesca anche a dare importanti indicazioni per il futuro”.
    (ANSA).
   


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